Mi sembrava di ritornare nella campagna di Montecalvo, dove avevo trascorso l’infanzia, per lanciare il mio aquilone, libera e felice nell’aria di primavera.
Vivevo in città e quel gioco mi era precluso.
” La festa del papà è un’invenzione dei produttori di cioccolatini…” ripeteva ogni anno il mio papà, mentre reggeva con la destra l’eterna sigaretta e assisteva al taglio della torta, pre
mal di schiena, torcicollo, cervicale
Tace il labbro, T’amo dice il violin…
Non gradisco la ritualità della festa e l’ipocrisia della maggioranza maschile.
La gioiosa macchina da guerra…
In questi giorni mi frullano nella mente queste parole: eclisse della sinistra, buio, oscuramento.
“Dottó, non perdiamo tempo.
Le nevicate degli ultimi giorni inducono a confrontarsi con il passato e con la realtà del presente.
Quando divenni docente, le pedane furono abolite