Luciano Odorisio, Politica

Stazione Battipaglia, 20 agosto, treno Taranto Roma 11,27…ORRORE!

Se qualcuno che legge può farlo, intervenga, denunci il fatto alla Polfer e a Trenitalia!

Almerica Schiavo racconta:

Stazione di Battipaglia, 20 agosto. Arriva il treno Taranto Roma delle 11,27, mi avvicino alla carrozza n. 4 che è la mia,  alcuni passeggeri mi precedono,  si aprono le porte, scende una controllora,  i passeggeri in attesa cominciano a salire sul treno,  aspetto il mio turno ai piedi della scaletta, intanto la controllora scesa dal treno, si avvicina all’unico  ragazzo di colore, a pochi passi da me e gli chiede di mostrare il biglietto, lui mostra un biglietto che risulta non  valido,  poi con tono pacato e dimesso dice:perché chiedete il biglietto solo a me? 

Intanto sono salita ma mi fermo sulla porta per seguire la scena,  dico: chiedere solo al ragazzo nero il biglietto  è  un atteggiamento  razzista, mi offro di pagare il biglietto al ragazzo, la controllora dice, sono 70 euro! Contro il biglietto effettivo della tratta Battipaglia  Salerno di 2,3 euro,  intanto sopraggiunge un altro controllore a terra, si ferma davanti a me che sono sul treno,  io spero mi venga in aiuto ma al contrario urlando mi dice, ha la mascherina? 

il tempo di cercarla in borsa e la indosso, intanto lui urla, trovo la giusta determinazione e dico : questa è una forma di razzismo, intanto allungo al ragazzo rimasto a terra, 10 euro. Il treno parte. Vado verso il mio posto, mentre sistemo la valigia nel portabagagli al centro della carrozza, sopraggiunge il controllore di prima,   viene dritto verso di me che sono alle prese con il trolley da sistemare,  con tono alterato mi urla : favorisca il biglietto!

Certo, rispondo,  mi dia il tempo di riporre il bagaglio ma lui ripete ancora, mi faccia vedere il biglietto! perché questi modi,  dico,  (ha trovato la persona sbagliata per  gli abusi di potere) . Mi avvicino al mio posto e mostro il biglietto on line, nel frattempo è giunta pure la controllora e lui le dice, controlla!

Accertato che il mio biglietto è in regola , aggiunge con tono fosco: ora la denuncio perché ha fatto ritardare la partenza da Battipaglia, la denuncio per interruzione di servizio. A questo punto sbotto: guardi ha trovato la persona sbagliata per gli abusi di potere. Va via, parla al telefono e  rapidamente torna, mi chiede i documenti,  

Replico,  mi dica perché le devo dare i documenti, il mio biglietto è in regola. La devo denunciare per il fatto : 6 minuti di ritardo a Battipaglia. Scusi,  dico, io ero sul treno,  la controllora a terra, sulla banchina col ragazzo e io ho  impedito la partenza del treno? Io sono stata testimone di un fatto,  che sta dicendo? Insiste per spaventarmi, ora vede,  ora vedrà! Non gli do il documento, aggiungo, chiami la polizia.

A Salerno salgono un uomo e una donna della polizia. Si avvicinano a me insieme al suddetto capotreno. Gli chiedo perché sono venuti. Rispondono perché chiamati dal capotreno, lei ha fatto ritardare la partenza e non ha fornito i documenti Gli chiedo se sono in rappresentanza dello Stato o di un singolo. Dello Stato,  sono obbligati a rispondere. La donna procede alla mia identificazione. Dico, se rappresentate lo Stato, come cittadino, mi permettete di  raccontare la mia versione dei fatti?

Si, SONO COSTRETTI A RISPONDERE , certo. Lo faccio, racconto tutto. Sentiti i fatti, mi  restituiscono il documento, il poliziotto ha ammorbidito di molto il tono della voce, farfuglia qualcosa sul fatto che di solito loro sono accoglienti e mi saluta. .

Il tentativo di intimidazione da parte del capotreno è stato portato fino in fondo, se non avessi saputo argomentare e soprattutto difendermi dalle false accuse, avrei  rischiato una denuncia con conseguenze penali. Il capotreno ha manipolato i fatti in modo impressonante.

Voleva evitare alla collega una denuncia per razzismo o era così razzista da diventare furioso perché ho provato a difendere i diritti del ragazzo nero?

di Almerica Schiavo

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