Luciano Odorisio, Politica

Chi è la Meloni? di Pina Fasciani

Chi è la Meloni?

di Pina Fasciani

Se leggo i resoconti della cronaca politica e scorro le immagini che i partiti danno di sé mi coglie a volte una sensazione di perdita. Una sorta di disorientamento, il contrario di ciò che i protagonisti politici dovrebbero fare per orientare il voto.

Parlo innanzitutto della Meloni, la leader in corsa per salire, secondo i sondaggi, a Palazzo Chigi.

La sua campagna elettorale è incentrata su due capisaldi

-rassicurare l’Europa e gli USA circa la sua collocazione europeista e atlantista

-rassicurare l’establishment italiano che il suo governo, a ricaduta, non sconvolgerà gli assetti di potere finora conosciuti.

Due rassicurazioni che spazzano via, senza colpo ferire, i capisaldi della sua politica perseguita fino alla crisi del governo Draghi.

  • sovranismo contro europeismo
  • lotta all’establishment facendosi paladina della protesta popolare con la collocazione all’opposizione del governo Draghi.

Ne esce così un profilo del tutto nuovo, consegnando alla storia anche il suo “giovanile” trascorso fascista.

Insomma un bel salto, si direbbe, un taglio netto rispetto al recentissimo passato, che al meeting di CL si è sugellato con la legittimazione di Draghi e la standing ovation della platea.

Detto questo mi domando cosa ne è rimasto della Meloni e di cosa è fatto il suo pensiero politico oggi.

Il sovranismo è archiviato (visto che la sua Patria l’ha messa nelle mani degli USA) come sono archiviate le sue rivendicazioni contro il potere costituito, consegnandosi mani e piedi a lor signori.

Ciò che resta è la sua presunta “affidabilità” rispetto a Salvini, ormai più che screditato, e a Berlusconi con il suo passato più che imbarazzante.

Insomma ciò che emerge è il profilo della scolaretta diligente che, mano a mano, si è applicata, ha visto che era circondata da babbei, ha capito la lezione, ne ha fatto tesoro ed è diventata la prima della classe. Se vince, al di là dei sondaggi, è evidente che se lo è meritato.

All’esame del voto, dopo il 25 settembre, se i pronostici confermeranno, ci ritroveremo una premier che non si è fatta scrupolo di cambiarsi i connotati pur di vincere e mettersi al servizio di lor signori. Magari lo farà meglio di altri, perché mi pare evidente che la Meloni il piglio “fondamentalista” ce l’ha. Ce l’hanno meno gli arruffoni alla Salvini e gli arraffoni alla Berlusconi.

Insomma il profilo della Meloni oggi è sostanzialmente “ripulito”, reciclato, mondato dal suo trascorso fascista e dal suo sempre presente apporto ancillare a Salvini e Berlusconi.

Brava ca@@o! fare la destra facendosi passare per la “novità” non è facile, come non è facile negare se stessa, smentendo la propria storia.

Evidentemente il pelo sullo stomaco della pulzella littoria è più lungo di quello dei suoi partner, che al confronto fanno la figura dei babbei.

Ps: viceversa dall’altra parte c’è chi si gigioneggia con i rigatoni e il guanciale pensando così di scalzare una che è capace di mangiarseli e digerirli senza gaviscon. Cambiate registro. Ma è difficile giusto? Visto che Atlantisti e europeisti lo siete anche voi e che Draghi vi ha sottratto anche quella agenda su cui vi siete immolati e votati alla sconfitta, rifiutando alleanze e possibilità di vittoria. Gli ultimi della classe, babbei e pure bocciati.

Ps 2: il mio disorientamento naturalmente è solo apparente, io so a chi votare, senza incertezze. Né con gli stomaci di piombo, né con i babbei di prima e seconda generazione.

iovotoconte

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