Dinanzi al pugno chiuso di Toninelli in Senato, che ha tanto scandalizzato un po’ tutti, mi è tornata in mente la canzone “Pugni Chiusi” dei Ribelli, anno 1967.
Quando ero bambina, nella provincia del nostro Sud, la figlia femmina non era uguale ai maschi, ma considerata meno intelligente, meno bisognosa di cure o privilegi, con un destino già segnato: dedicarsi alla famiglia d
Gli sfollati dalle case sotto il ponte Morandi hanno ottenuto di rientrare nelle loro case per recuperare ciò che ritengono necessario.
Ecco il governo del cambiamento con i suoi primi provvedimenti e i grandi festeggiamenti!
Io non mi sento in vena di festeggiare.
Prima di ammalarsi di Alzheimer, mio padre ogni mattina si svegliava alle sei, preparava il caffè, si dedicava alle sue abluzioni, si radeva, lucidava le scarpe.
Non riesco a smettere di pensare al Ponte Morandi di Genova.
È come se fosse crollato un viadotto della Tangenziale di Napoli, che ho sempre percorso con tranquillità, evitando i momenti di maggior traffico.
Caro Luciano,
perché “Non invecchieremo mai”, se parli della tua storia, dall’infanzia ad oggi? Pluralis maiestatis? Non credo.
Era l’anno dei Mondiali del 1954, quando scoprii Ferenc Puskás, il campione dell’Ungheria, sconfitta in finale dalla Germania Ovest.
Il governo Conte ha giurato e si è riunito il primo Consiglio dei Ministri.
Non ho votato per questo schieramento, ma mi auguro che davvero il governo possa risolvere i principali problemi dell’Italia.
Lo scomposto clamore di questi giorni mira a nascondere quanto viene sussurrato tra coloro che contano.