Luciano Odorisio, Politica

Sussurri e grida nelle cancellerie europee

Lo scomposto clamore di questi giorni mira a nascondere quanto viene sussurrato tra coloro che contano.

Non capisco molto di economia, anzi proprio niente, per la precisione, ma mi lascio guidare dall’istinto che mi rende empatica.

Perché quella persona dice quelle cose? Che cosa direi o farei al suo posto?

Così tutto mi appare più chiaro.

Ad esempio nell’attuale crisi, perché dalla Germania è arrivato quel fuoco di sbarramento contro il nostro eventuale governo giallo verde? Si risponde che si è contro i populisti, contro chi vuole sfasciare tutto, l’euro e l’Europa.

Si proclama l’allarme dei mercati, come se dietro non ci fossero persone in carne ed ossa.

Sono persone che non si scandalizzano del conclamato razzismo della Lega.

Non contano le donne, uomini e bambini che muoiono a migliaia nel cimitero che è diventato il nostro mare.

Come non contano i morti nelle guerre sparse in tutto il mondo.

Si dice che in Europa abbiamo vissuto, dopo la seconda guerra mondiale, settanta anni di pace.

Ne siete davvero sicuri?

Devo fare l’elenco?

Ma ora non voglio affrontare un argomento che ci porterebbe molto lontano dal tema in questione e tornare a considerare la differenza tra apparenza e realtà.

Al tempo dei governi Berlusconi, si affidò agli scissionisti della Lega Nord il Ministero delle Riforme Costituzionali, alla faccia della difesa dell’unità nazionale, che avrebbe dovuto mettere fuori legge un partito che si proponeva di spezzarla.

Non è successo niente.

Quanto era sincero Bossi? Quanto erano sinceri coloro che a parole si proclamavano difensori dell’unità nazionale, della patria e bla, bla?

E allora io non mi fermo all’apparenza, non ascolto chi grida, ma cerco di cogliere i sussurri di chi conta davvero, che non fanno notizia, se non nelle pagine di economia che non legge nessuno o dove nessuno spiega, con chiarezza e semplicità, verità verità scomode a lettori inesperti.

Mi fa ridere la protesta indignata dei difensori della patria italiana, “stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte etc…” .

Applichiamo invece la regola follow the money, seguire i soldi, come suggeriva Giovanni Falcone.

Senza capire nemmeno troppo bene che cosa siano i derivati et similia, le “difficoltà” della Deutsche Bank dovrebbero metterci sull’avviso, farci comprendere di che cosa i tedeschi abbiano davvero paura.

Perdere soldi.

Del resto nemmeno le banche italiane si sentono troppo bene.

Altro che barbari alle porte!

Sono in pericolo i forzieri ricolmi di spazzatura e, se si diffonde la notizia, il gigante dai piedi d’argilla crollerà e noi con lui.

Non c’è niente dell’idea europea che avevamo sognato, soltanto l’azione sconsiderata di speculatori e la colpa del prof Savona, se colpa si può definire,  è quella di aver proclamato che il re è nudo.
Caterina Abbate
 

 

 

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Sono un po' strega perché ebbi la sorte di nascere a Benevento, ma sono e sarò sempre una ragazza degli anni Sessanta. Per tutto quello che ciò significa.

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