Luciano Odorisio, Politica

Renzi picchia sul PD e Rampini e Calenda picchiano lui

(ANSA) – Dieci spunti di riflessione per parlare di immigrazione “senza usare il becero tono della destra” e sottolineare gli errori del Pd.

Con una lettera di Matteo Renzi, pubblicata oggi su La Repubblica, in vari punti l’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd respinge le accuse al suo governo e spiega che il suo partito non ha sottovalutato la questione immigrazione, anzi: “L’abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, ‘una minaccia alla democrazia’ “.

Il crollo nei sondaggi del Pd, secondo Renzi, comincia proprio “quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle Unioni civili. Geometrica dimostrazione d’ impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì”.

Per Matteo Renzi, poi, aiutare i migranti a casa loro “è una priorità”. Il senatore del Pd aggiunge infatti che “bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no).

Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall’ Egitto al Mozambico”. Dire ‘aiutiamoli a casa loro’, secondo lui non è sbagliato, ma “è sbagliato non farlo”.

2. “RENZI? DICE BANALITÀ, È SEMPRE IN RITARDO SULL’EVOLUZIONE DEI TEMPI” RAMPINI A RADIO CAPITAL: “SALVINI MI HA CONDIVISO SUI SOCIAL? MI LASCIA INDIFFERENTE, NON PARLO A LUI E NON CREDO ABBIA MAI LETTO UNA RIGA DEI MIEI LIBRI.

La propaganda social di Matteo Salvini ha coinvolto anche Federico Rampini: i canali del ministro dell’interno hanno condiviso un intervento televisivo del giornalista di Repubblica, da anni corrispondente dagli Stati Uniti, tutt’altro che vicino alle idee leghiste. In un’intervista a Radio Capital, Rampini rigetta l’accostamento: “Non credo che Salvini abbia mai letto neanche una riga dei miei libri. La sua condivisione social non mi ha fatto effetto, mi lascia indifferente. Non è a lui che mi rivolgo quando scrivo”, spiega il giornalista, “ma alla mia sinistra, la famiglia politica alla quale appartengo, e che vorrei vedere svegliarsi da un lungo torpore e aprire gli occhi davanti agli errori che ha fatto. Non mi sembra che questo stia accadendo, per il momento”.

Eppure, Rampini sente “voci molto interessanti”, soprattutto da quell’America che conosce molto bene: “Il dibattito nella sinistra americana è interessantissimo. C’è una revisione di certi dogmi sulla globalizzazione, sul liberismo, anche sull’adesione critica alla società multietnica, all’apertura delle frontiere.

È un dibattito disordinato, tumultuoso, ancora non riesco a capire dove sfocerà, anche chi sarà banalmente il candidato alla Casa Bianca, ma almeno lì vedo una vivacità intellettuale, che contrasta con il conformismo degli intellettuali di sinistra in Italia e in altri pezzi d’Europa”.

Il dibattito in Italia oggi è stato animato da una lettera a Repubblica di Matteo Renzi, ma secondo Rampini, in libreria con “L’oceano di mezzo” (Laterza), l’ex premier “dice banalità. Lo trovo quasi sempre in ritardo di una o due battute sull’evoluzione dei tempi. La storia della globalizzazione che ha segnato gli ultimi 25 anni, e a cui lui rimane avvinghiato in modo abbastanza critico, si sta chiudendo sotto i nostri occhi.

Quella che chiamiamo guerra commerciale Stati Uniti-Cina è in realtà un pezzettino di un fenomeno molto più grande, l’inizio di una nuova guerra fredda tra due superpotenze che hanno capito che il regolamento dei conti si avvicina.

Il mondo intero viene trascinato nella logica di una specie di glaciazione della globalizzazione per come l’abbiamo conosciuta”, conclude, “Bisogna attrezzarsi per capire questo nuovo momento storico”.

3. MIGRANTI: CALENDA A RENZI, ERRORE ATTACCO A GENTILONI-MINNITI

 (ANSA) – “Molte parti condivisibili ma non l’attacco a Paolo Gentiloni e Minniti. A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo che l’emergenza c’era e come.

Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia e andavano negli altri paesi europei. Dopo la chiusura Shengen e l’identificazione di 180 mila migranti non sono qualche persona. Il problema è nato quando Gentiloni era al governo.

Ancora ieri sera ti ho difeso su fake news flessibilità/migranti. Non ricominciamo a farci del male”.

Così su twitter l’eurodeputato Carlo Calenda risponde alla lettera di Matteo Renzi a Repubblica sul tema migranti.

4. PD: ASCANI, DA RENZI RIFLESSIONI INTERESSANTI, AVANTI

 (ANSA) – “Il Pd ha un gran bisogno di discutere di politica. Lo diciamo sempre. Oggi Matteo Renzi propone alcune riflessioni interessanti su immigrazione e senso di umanità ma purtroppo c’è chi ha più voglia di discutere del suo carattere che dei problemi. Noi andiamo #sempreAvanti”. Così la deputata Pd Anna Ascani su twitter.

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