Luciano Odorisio

Madonne & Puttane…in via Paradiso

di Luciano Odorisio

 

 

 

Attraversato l’arco di Porta Pescara, l’unica ancora in piedi delle sette porte a difesa della città di Chieti, costruite dagli Angioini nella seconda metà del duecento, che in genere veniva usata per il pagamento del dazio nel seicento…

 

…ci si trovava davanti alle “scalelle”

che portavano in città, la parte alta, la parte nobile, il cuore di quella Teate fondata da Achlle in onore della madre Teti, una gnocca nereide come poche.

La nscita di Venere di Sandro Botticelli

 

Sulla sinistra però si apriva  un vicolo stretto e buio.

Vecchi lumi a gas dai vetri paglierini riadattati davano alla stradina un sapore di tempi antichi.

La parte per male della città.

Un quartiere peccaminoso, donne discinte e svergognate sedute fuori dei bassi a pettinarsi, sorridere ai passanti, mostrarsi, raccontar storie di amori perduti…

…e c’era pure il casino.

E io ogni mattina dovevo fare proprio quella strada per andare a scuola.

E preti e vezzoche e parenti devoti timorati di Dio, fra una giaculatoria e l’altra, mi raccomandavano di guardare solo per terra, non alzare mai gli occhi, avrei fatto peccato…guai!

Invece una nonna, nonna per parte di madre, una nonna che veniva dal contado, dalla zolla, battagliera e ridanciana, una garibaldina, mi raccomandava di aprirli per bene gli occhi e di peccare il più possibile che di vita ce n’è una sola…

E di non lasciarmi sfuggire quei bei culi torniti e tette in bella mostra.

Via Paradiso…non potevano scegliere un luogo più adatto per metterci un casino…all’incrocio con via delle Clarisse…nei nomi un destino fra sacro e profano.

Madonne & Puttane

C’era sempre una roscia con le sise di fuori che cantava “Son prigioniera di te, prigioniera di un sognooo…”, detta “la cantante”…e aveva simpatia per me.

Spesso mi regalava dolcetti, le “sise delle monache”, appunto, che gli portava un cliente di Guardiagrele.

Le conoscevo, mio nonno ne andava ghiotto e non mancava mai di rimarcare il doppio senso, sghignazzando sotto i suoi baffoni.

 

Madonne & Puttane

«Ma lo sai che sei nu bell’ uaglion’, Lucianè…», sorrideva facendomi accomodare nel suo “basso”, una sola stanza dove sul lettone campeggiava una bellissima bambola…e sul comò la statua di una Madonna misericordiosa tutta inghirlandata, occhi celesti come il cielo, un rosario fra le dita, una lacrima sul bel volto di cera.

Madonne & Puttane

«Aspettami, quando cresco ti sposo…», azzardai io un giorno offrendole un mazzetto di fiori raccolti in via del Tricalle, lì dove la notte si radunavano i lupi mannari.

Qualcuna rise, lei si commosse…e mi diede un bacio.

Che profumo.

Ero diventato il fidanzatino della cantante.

E un bel giorno: «Vieni, ti voglio dare un bel bocconotto…», mi sorrise invitandomi ancora nel suo basso.

Arrossii al solo pensiero…”bocconotto”?! Sicuramente una parolaccia…ma ricordando mia nonna che m’incitava a provare, osare, accettai…timoroso.

E scoprii…

…il mio primo “bocconotto”.

Non la sposai, ma ci ambientai un film e nel film parlavo di una puttana…per amore.

Cliccare sulla locandina

E quando capita, ci passo ancora per sentire il profumo del “c’era una volta”, il profumo della mia giovinezza, sise delle monache e bocconotti e il suo profumo, il profumo della “cantante”…

Madonne & Puttane

…e torna la voce della Rossa di Via Paradiso…

«Son prigioniero di te, prigioniero di un sogno, un magnifico sogno…che non mi lascia piùuuuuuu»…

Da “NON INVECCHIEREMO MAI”

Si acquista qui, Il Viandante Edizioni:

Luciano Odorisio

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