Stralcio di un articolo di Giacomo Salvini per Il FQ, 29-3-19
“(…)
Tutto era iniziato nella primavera del 2017, quando i genitori del ragazzino avevano mandato il proprio figlio – allora 13enne – a ripetizione di inglese dalla donna, infermiera laureata in Lingue, in vista del suo esame di terza media.
Secondo le ricostruzioni dei pm, le ripetizioni avvengono tra la primavera e l’estate del 2017 a casa di lui e già lì si verifica il primo rapporto sessuale, raccontato dal ragazzino al proprio istruttore di palestra.
Gli incontri sessuali vanno avanti dal settembre al novembre 2017.
La conferma arriva anche dalle 175 pagine di chat che i pm hanno potuto consultare: “Il tenore della messaggistica – scrive il gip di Prato, Francesca Scarlatti, nell’ordinanza di custodia cautelare – deve ritenersi altamente indiziante in ordine alla circostanza che in occasione degli incontri concordati tra l’indagata e il minore si siano verificati dei rapporti sessuali”.
Durante uno di questi continuati rapporti sessuali, la donna rimane incinta: e lo dirà al giovane nel dicembre 2017. Il figlio è nato l’estate scorsa e gli esami del dna svolti dieci giorni fa hanno appurato che il padre sia proprio il ragazzino.
Inoltre, i pm ipotizzano anche il reato di violenza sessuale per induzione tra fine 2018 e inizio 2019: quando il giovane si accorge di non volere più alcun rapporto con la donna, lei minaccia di suicidarsi o di portare il loro figlio in palestra.
Per questo la relazione tra i due va avanti e secondo il giudice il presunto “accordo” può essere considerato “un vero e proprio ricatto”.
Inoltre le minacce di suicidarsi da parte della donna, sempre secondo il gip, celano “una precisa strategia volta a suscitare il coinvolgimento emotivo del minore e farlo sentire in colpa”.
E il suo tono sopraffatto si nota in diverse chat come quella del 17 gennaio scorso: la donna gli ricorda i termini dell’accordo e lui risponde in tono dimesso: “Facendo così mi obblighi a venire, io ho voglia di studiare, e anche tanta, ho poco tempo anche per me stesso”.
A fine febbraio il ragazzino ha confessato alla madre dei rapporti sessuali e della paternità e a quel punto i genitori hanno presentato querela in Procura.
Ieri i pm di Prato hanno iscritto nel registro degli indagati anche il marito dell’infermiera con l’accusa di aver alterato lo stato del figlio del figlio riconoscendolo come suo.”