Cinema & Teatro, Luciano Odorisio

Dominot, l’angelo delicato de La Dolce Vita

 

Con leggerezza ci ha lasciato il 17 ottobre a Velletri, 2014.

Così com’è stata la sua vita, leggera e aggraziata.

Dominot.

Si chiamava Antonio Jacono ed era nato a Tunisi nel 1930 da genitori siciliani, di Caltanissetta, città dove comincia le prime esperienze teatrali, sia come mimo che come “impersonatore”, amava travestirsi da donna Dominot, un artista “en travesti” come amava definirsi lui.

Proprio i primi di ottobre di quell’anno, Fulvio Abbate, suo amico nell’ultimo periodo della sua vita, mi portò da lui, al suo locale, ma il locale era chiuso, di una chiusura definitiva.

Ci restammo male, quel buio oltre la finestra sgangherata sapeva già di morte.

Mi sarebbe piaciuto rivederlo, abbracciarlo.

Dominot, leggero come una piuma.

Ci si vedeva alla Taverna dei Greci in via dei Greci, famoso bujaccaro di una certa Roma, giovani e meno giovani, studenti universitari e musicisti, tutti squattrinati, possibilità di buffi fino a 3 mesi, tutti con i sogni negli occhi.

Lì ci si vedeva con Dominot, grazia e sense of humour, si sedeva sempre con noi.

Ci preferiva agli altri.

Per i miei amici era solo un attore “ricchione” de La Dolce Vita, per me era il Cinema.

E i miei amici, universitari che nella vita avrebbero preso altre strade, gli facevano domande su domande, anche maliziose, da provinciali avidi di pettegolezzi sul mondo dorato che lui frequentava, curiosità da raccontare sotto i portici del caffè Vittoria una volta tornati a casa.

Io invece mi beavo dell’“interpretazione” di se stesso.

Lui che veniva da Caltanissetta ed era diventato Dominot.

Così dolce, affabile, educato, femminile, ci raccontava mille cose, non tutte vere, ma noi eravamo disposti ad ascoltare anche piccole bugie, pur di sognare, i miei amici sognavano la Dolce Vita da raccontare, io il Cinema.

Dominot, leggero come quelle piume che gli danzavano intorno in una delle scene finali de La Dolce Vita.

Lui chiamava per nome i miei miti, Marcello, Federico, Anita, Anouk

Avrei voluto tanto rivederlo, parlarci, dirgli di me, ascoltare ancora i suoi racconti.

E invece se n’è andato via con leggerezza, come una piuma… addio Dominot

E m’è tornato in mente in questo ferragosto di pioggia…e il tempo è passato…

 

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