Pian Piano stanno cadendo tutte, una dopo l’altra, Napoli fu una delle prime…
Stralcio da un articolo di Giacomo Salvini per Il FQ.
“(…) La “derenzizzazione” del Pd toscano – Lo sfaldamento nel fronte renziano del Pd toscano era iniziato alla vigilia delCongresso regionale che si è celebrato ad inizio ottobre.
Nei mesi di giugno e luglio, Renzi aveva deciso di delegare ai suoi fedelissimi, Luca Lotti e Antonello Giacomelli, la gestione del congresso regionale e l’individuazione di un nome in grado di unire tutto il partito.
Problema: una parte degli ex renziani, quelli che oggi sostengono Zingaretti, avevano deciso già allora di non appoggiare un candidato voluto da Renzi proprio a causa della sua gestione “verticistica e autoritaria” del partito toscano.
La prima spaccatura interna si era verificata quindi sul nome del candidato al congresso: dopo settimane di tensioni, veleni e attacchi a mezzo stampa, i renziani avevano candidato Bonafè a cui inizialmente si era contrapposto lo stesso Gelli.
Quest’ultimo però era stato convinto proprio da Renzi a non presentarsi con la promessa di un ticket con Bonafè.
Eppure, pochi giorni dopo, l’accordo era saltato per volontà dei fedelissimi di Renzi che avevano tagliato i “gelliani” dalle liste in vista delle primarie del 14 ottobre, poi vinte da Bonafè.
Ed è a quel punto che si è verificata laprima “scissione” nel mondo renziano: i due consiglieri regionali Gazzetti e Monni si imbavagliarono in un video postato su Facebook e lanciarono “Radio Londra”, un format per criticare settimanalmente la gestione del partito toscano.
Ora la scelta definitiva: i renziani in Toscana si contano sulle dita di una mano.”