“L’AGGUATO CONTROi napoletani occupa ancora grande spazio.
Le ultime notizie dicono che a pagare sarà anche un commissario della Polizia di Stato per non aver previsto l’agguato.
Non sarà mica anche colpa dell’indulgente bonarietà con la quale vengono trattati, adducendo il fatto che sono appartenenti a frange sportive? Il ministro dell’Interno come può definire fatti “attinenti allo sport” agguati per cercare
di uccidere con le armi, tesi lontano dagli stadi e in ore precedenti le partite? Quale differenza sostanziale c’è fra i ‘’tifosi ’’ di tutte le squadre e di tutte le curve che bloccano per ore e impegnano forze dell’ordine, tra cui si contano spesso feriti e in qualche caso anche dei morti, e gli “imprendibili ” black block?
Chi terrorizza e tiene in scacco una città per ore dovrebbe essere condannato senza tante scusanti, le leggi ci sono e si possono applicare, non saranno i Daspo a fermare questi teppisti.
Poi balza agli occhi un aumento, fra i tifosi, di frange politiche di estrema destra che usano queste occasioni come se fossero esercitazioni.”
FRANCO
LA RISPOSTA:
“GENTILE SIGNOR Franco, il Daspo è un buon provvedimento, ma non è certo un deterrente per evitare fatti come quelli di Milano.
Basti solo pensare che gli oltre cento diffidati dell’Inter accedono tranquillamente
alla curva Nord e buona parte di loro la sera di Santo Stefano ha preso parte alla guerriglia.
Non vi è dubbio che l’azione dove è morto Dede Belardinelli nulla ha a che vedere con fatti attinenti allo sport.
Tanto che l’ottimo giudice Guido Salvini ha definito quei fatti “un’azione in stile militare”, simile a quelle del blocco nero che ad esempio il primo maggio 2015 ha devastato Milano.
Azione che per dinamica è del tutto diversa da quelle che purtroppo si registrano ogni domenica fuori o dentro gli stadi di tutta Italia.
E questo ha reso e rende il lavoro della magistratura più complicato. Il dato che inquieta ulteriormente è che buona parte del manipolo interista sia legato al gruppo neofascista di Lealtà e azione.
Un’area molto vicina alle idee del ministro dell’Interno, il quale spesso sfoggia indumenti di marche ufficialmente vicine a Casa-Pound.
Al netto di tutto, la soluzione è quella di chiudere le curve così come sono concepite.
Curve dove spesso la criminalità organizzata fa affari legandosi con teppisti da stadio.
Ma non è semplice perché, è stato registrato in molti casi, i capi delle curve hanno legami oscuri con le stesse società di calcio.
DAVIDE