di Andrea Scanzi per Il FQ, 12-05-20
Se Dio è morto, come scriveva Guccini e cantavano i Nomadi, anche l’umanità non sta messa bene. Basta leggere buona parte dei commenti sui social riguardanti Silvia Romano, per capire che gli alieni esistono ma ci schifano. Giustamente.
Un branco di disagiati neuronali all’ultimo stadio, che se fosse sequestrato se la farebbe sotto dopo due minuti, sta vomitando insulti della peggior fattura. Uomini e donne di smisurata ignoranza, e ancor più smisurata demenza, si improvvisano esperti di terrorismo, intelligence e sindrome di Stoccolma. Tutta gente che andrebbe sbattuta in galera per un bel po’, così magari la prossima volta ci pensa prima di augurare la morte a chi, la morte, l’ha appena scampata dopo 18 mesi di calvario.
PURTROPPO TALE DISCESA negli inferi morali non è appannaggio unicamente dell’hater medio, di per sé sottosviluppato, ma alligna anche in molta destra nostrana. Si sa che l’arteriosclerosi colpisce duramente, e se ci aggiungi pure un mix di alcol, cattiveria e qualunquismo, allora il cocktail diventa oltremodo mefitico.
Breve miscellanea.
Vittorio Feltri: “Siamo tutti contenti della liberazione di Silvia Romano. Lo saremmo di più se ci dicessero quanto s’è dovuto pagare di riscatto. Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”. A Littorio “Ginger Ale” Feltri basterebbe rispondere che il riscatto sarà probabilmente costato molto meno di quel che spende lui in shottini, e in ogni caso resta l’esortazione affettuosa di sempre: “Daje col vino Vitto’”!
Alessandro Sallusti: “Silvia è tornata, bene ma è stato come vedere tornare un prigioniero dei campi di concentramento orgogliosamente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai”. E in quel “non capisco” –gli va riconosciuto –c’è tutta la coraggiosa ammissione di quello stato esistenziale che da sempre caratterizza il direttore del Giornale: non capire.
Maurizio Gasparri, col consueto sguardo da cernia depressa, da Giletti ha parlato sdegnato di un possibile riscatto di 4 milioni. E se l’ha detto lui, c’è da fidarsi di sicuro.
Non potevano mancare le spoglie mortali di Vittorio Sgarbi, il cui calvario fisico-morale non smette di divertire grandi e piccini: “Se mafia e terrorismo sono analoghi, e rappresentano la guerra allo Stato, e se Silvia Romano è radicalmente convertita all’Islam, va arrestata (in Italia è comunque agli arresti domiciliari) per concorso esterno in associazione terroristica. O si pente o è complice dei terroristi”. La speranza è che qualcuno arresti una volta per tutte lui: così, per reiterato vilipendio al livello minimo di cazzate.
Epocali anche i titoli di lunedì di Libero (“Abbiamo liberato un’islamica”) e Giornale (“Islamica e felice. Silvia l’ingrata”).
Roba che, se l’Ordine dei giornalisti avesse realmente un potere, a quest’ora invaderebbe la Polonia dalla rabbia.
Se a queste beccacce volessimo rispondere nel merito, e cioè sui contenuti, basterebbe citare Andrea Purgatori: “Abbiamo la squadra operativa che si occupa di ostaggi migliore del mondo. E quando altri Paesi dicono che non trattano, sono bugiardi perché lo fanno o si rivolgono a noi perché non sanno dove e con chi trattare. In Iraq è successo 15 volte. E se è questione di aiutare i terroristi, l’abbiamo già fatto anche per Piazza Fontana, Brescia e l’Italicus. Tanto per dire”.
Ma sarebbe tempo perso, perché certa gente i contenuti non li ha proprio.
Basti quindi dire due cose, le sole che contano.
1) Abbiamo uno dei peggiori centrodestra del mondo.
2) Bentornata, Aisha.