Mi piace Roberto Speranza e riporto il suo intervento con la “speranza” che aiuti tutti noi ad orientarci meglio in un momento così disastrato per una sinistra spazzata via dal ciclone cialtrone che ormai fa già un altro lavoro davanti alle telecamere. Voleva diventare un protagonista, aveva cominciato con la ruota della fortuna, ora ha coronato il suo sogno.
L’intervento di Speranza a Cortona ieri 1 settembre:
“L’unità del centrosinistra, tra il Pd e le altre forze a cominciare da Leu, si può fare solo se c’è un ‘cambiamento radicale’ dell’impostazione degli ultimi anni”.
“L’unità per me ha un senso soltanto se la premessa è il cambiamento, il radicale cambiamento. Unirsi, mettere cose insieme per continuare a fare gli stessi errori che hanno portato a questi risultato non servirebbe a niente”.
“È stato un errore storico madornale aver consentito – e addirittura tifato per – la saldatura tra la Lega e il Movimento 5 stelle. Mi chiedo una cosa: ma c’è un disegno politico? Perché se c’è un disegno politico mi fa paura: immaginare che non c’è più un bipolarismo destra-sinistra, ma tra forze di sistema e forze antisistema”.
“La sinistra in Italia, in Europa e nel mondo è apparsa troppo subalterna al verbo neo-liberista, siamo apparsi come quelli che difendevano chi sta meglio.
Sulla sanità si perde una parola preziosa che secondo me è il simbolo del centrosinistra: l’universalità. I messaggi di questi anni non sono andati nella direzione giusta.
I soldi alla sanità non sono cresciuti e il prezzo lo pagano i ceti più deboli che la sanità privata non possono permettersela”.
“Se si pensa di far opposizione solo attorno ai congiuntivi di Di Maio o, peggio ancora, rivendicando un passato su cui gli italiani hanno espresso un giudizio definitivo il 4 marzo non si è capita la gravità del momento in cui siamo”.
“Il cuore del progetto alternativo non può che essere sulla questione sociale. Con sincerità, su questi temi, ancora non ho visto un’opposizione all’altezza”.
”Sento tanti richiami autorevoli all’unità delle forze progressiste. Lo capisco dinanzi a ciò che sta facendo il governo e all’avanguardia delle destre, ma, voglio essere chiaro, l’unità ha senso solo se la premessa è il cambiamento.
Unirsi per continuare a fare le cose sbagliate che hanno portato al risultato del 4 marzo non avrebbe alcun senso. Sarebbe una sommatoria stanca di gruppi dirigenti sconfitti”.
“Prima dell’unità viene il cambiamento”.
Roberto Speranza
Cortona, sabato 1 settembre 2018