Perché in dialetto abruzzese ( e non solo) il basilico viene chiamato Vasinicola?
Da cosa deriva?
Da sempre il basilico è considerata una pianta “ nobile” , “regale”, degna di un re. Utilizzata per aromatizzare pietanze, ma anche ambienti.
La leggenda che si cela dietro il nome dialettale dato alla pianta, è legata appunto ad un Re, Nicola, un re Persiano appassionato di basilico, che coltivava scrupolosamente e gelosamente nel suo castello.
Re Nicola, secondo la leggenda, proprio grazie al commercio di questa pianta riuscì a crearsi un vero impero economico.
Quando il sovrano morì il suo regno cadde in rovina, ma gli abitanti del villaggio decisero di non sprecare quelle piantine così buone che il defunto re aveva lasciato nel castello e così spesso andavano a raccoglierle per insaporire le proprie pietanze.
I contadini erano soliti indicare l’antico basilico come “l’erba dei vasi di Nicola” o espressioni simili, da queste parole, che con il passare del tempo divennero sempre più concise, nacque la parola vasinicola, vasi di Nicola appunto.
La leggenda, si sa, resta tale, ma sta di fatto che il basilico realmente era considerata dalle antichi popoli una pianta regale, e il suo nome dialettale deriva da questo: dal greco antico vazilikon, da vasilias, ovvero Re.
La pianta del re.
Anche i latini poi seguirono lo stesso filone lessicale, infatti il termine utilizzato oggi deriva da Vasilucm, pianta del Re.
È evidente quindi come il termine dialettale derivi direttamente dal greco antico.