di Antonio Padellaro per Il FQ, 12-05-20
L’uso, anzi l’abuso politico, e morale e personale cui è stata sottoposta Silvia Romano al suo rientro in Italia ha come immediata spiegazione il disprezzo e l’oltraggio di chi è solito disprezzare e oltraggiare la femmina in quanto creatura limitata e scervellata.
Reazioni incontrollate come nella teoria di Pavlov la salivazione del cane davanti a un osso succulento.
Poi, se si riesce a fare a pezzi la credibilità di Conte e Di Maio, colpevoli non di aver salvato una giovane vita umana ma di aver pagato i terroristi islamici per ottenere in cambio una vispa teresa, islamica e magari pure ingravidata, beh è tutto odio che cola.
Questa volta non è la destra di partito ad essere andata sopra le righe.
Matteo Salvini che si limita a criticare il governo “che doveva tenere il profilo basso”, preoccupato soltanto dai sondaggi favorevoli al premier.
Da sottoscrivere il commento di Giorgia Meloni che, contenta per la “bella notizia”, spera che “il governo si prodighi per andare a stanare i suoi carcerieri e rapitori, per dare il segnale che non è affatto un buon affare rapire un’Italiana”.
Per tornare al cane di Pavlov, ieri mattina ascoltando la consueta rassegna stampa di Radio Radicale, avevamo come l’impressione che la brava Flavia Fratello avesse qualche difficoltà a leggere alcuni titoli e articoli.
Infatti, a parte La Verità che sulla linea dello sputtanamento perpetuo di Conte e Di Maio scrive di “uno spot e di un dono ai terroristi islamici”, la prosa dei coltelli fratelli, Libero (“Abbiamo liberato un’islamica”), e Il Giornale (“Islamica e felice Silvia l’ingrata”) equivaleva un gargarismo di lamette.
Colpiva soprattutto il parallelismo di Alessandro Sallusti tra la Silvia velata e un internato nei campi tedeschi “che tornasse a casa indossando orgogliosamente la divisa nazista”.
Ma è stato quando lui e Vittorio Feltri si sono detti “felici” per il ritorno della giovane volontaria che c’è sembrato veramente superato ogni limite.