Caro Luciano,
perché “Non invecchieremo mai”, se parli della tua storia, dall’infanzia ad oggi? Pluralis maiestatis? Non credo. Ti abbiamo seguito dalla tua Chieti innevata, che come in un sogno emerge dal passato, alla Roma dei set cinematografici, del tuo primo film da quasi attore, mentre il tuo destino era un altro, quello di dirigere gli attori. E tu volevi imparare il mestiere. E che mestiere hai imparato, passo dopo passo, con qualche caduta!
Sono i tuoi ricordi, certo, ma sono simili a quelli di tutti noi. Perché tutti noi abbiamo sognato, accompagnati dalle canzoni che hai evocato.
Le tue storie mi hanno fatto ridere, mi hanno commossa e, come te, ho amato i tuoi buffi, teneri personaggi, (anche il tuo cavallo, “nemico”, ma tanto simpatico), ho conosciuto la tua famiglia e i tuoi amici.
Non credo che possano definirsi racconti, come se tu narrassi piccole storie slegate, chiuse in se stesse. Io vi ho visto, invece, la tua storia, un tuo romanzo autobiografico.
“Calda notte”, ad una prima impressione, mi ha un po’ disorientato. Un racconto di tono diverso? Un nuovo protagonista? E come mai? Poi ho capito. Era il tuo film, che chissà quante volte hai immaginato, sulla strada da Chieti a Roma, come un nostrano Raymond Chandler, cantore di una Roma notturna, popolata di strani personaggi che non sono quello che sembrano, mentre nevica. E noi sappiamo che la neve a Roma è un evento raro, mentre a Chieti la neve, d’inverno, c’è sempre.
È stato come trovarsi sul set di un noir o di A qualcuno piace caldo. Perciò non so se la tua Cora sia più Marilyn Monroe o più Rita Hayworth. Tu propendi per Veronica Lake, ma ti sembra brasiliana e si viene a sapere che è di Manoppello Scalo. Una bellezza latina, finta bionda o rossa? Comunque è sempre Abruzzo nel cuore, anche per la voce di Dean Martin, ovvero Dino Crocetti di origine abruzzese.
Tutto si tiene nel tuo libro e anche Noi non invecchieremo mai, perché torneremo, insieme con te, indietro e avanti nel tempo. Con la magia delle tue parole e della musica che fa da colonna sonora.
Caterina Abbate