Sallusti: “Era una vigilia di Natale e suona il telefonino: ‘E’ Palazzo Chigi, le passo il presidente’.
S.: ‘Buongiorno presidente come sta?’”. Il giornalista ricorda bene la collera renziana:
Matteo Renzi, incazzato nero“: ‘Come sto un cazzo, tu sei un bastardo’.
S:‘Ma presidente cosa c’è?’
M.R.:‘Hai pubblicato sul sito una notizia…’
S., impietrito, prova a placare Renzi: ‘Stiamo su ‘Scherzi a parte’?’
M.R.: ‘’Scherzi a parte’ un cazzo, io vengo sotto casa e ti spacco le gambe’”.
S. perde le staffe: ‘Sai cosa c’è? Ho un rispetto sacrale del presidente del Consiglio, chiunque sia, ma se la metti su questo piano per me puoi andare a fanculo’,
E ha appeso il telefono.
Non ci sono più parlati per due anni”.
Azz!
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