Luciano Odorisio, Politica

Mara Carfagna rottama Berlusconi…

LA NOTIZIA inizia a circolare freneticamente nel pomeriggio: un anonimo “big” di Forza Italia denuncia il fattaccio. 

Mara Carfagna starebbe compiendo “un golpe contro il partito, un blitz per tentare di rottamare Silvio Berlusconi e sfilargli il partito a 24 ore dalla consegna in Corte d’appello delle liste che sono state già compilate”. 

Grande allarme nelle file azzurre, si susseguono dichiarazioni roventi dei “carfagnani ” e degli “anticarfagnani”. 

Ma cos’è successo? 

La deputata campana ha chiesto di essere candidata alle Europee nella circoscrizione Italia Meridionale e avrebbe inoltre invitato anche altri nomi pesanti del partito a farsi avanti per essere inseriti in lista. 

L’obiettivo – secondo i nemici interni – sarebbe quello di “contarsi ”: Carfagna al Sud è convinta di poter raccogliere un grande numero di preferenze e magari anche di sconfiggere lo stesso ex Cavaliere, in modo da aumentare il suo peso nel partito e di fatto sottrarre il ruolo di numero 2 ad Antonio Tajani (che in effetti in questa fase non brilla per popolarità). 

Fatto sta che la presunta scalata della Carfagna ha gettato ulteriore sconforto in un partito già in evidente difficoltà (per i sondaggi deludenti e per il gran numero di transfughi che stanno lasciando Forza Italia per approdare nei partiti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini). 

C’è poi la figura misteriosa del “big anonimo”che ha bloccato la scalata di Mara: il profilo – raccontano fonti azzurre – dovrebbe corrispondere a quello di Niccolò Ghedini, l’uomo che si occupa delle candidature per conto di Berlusconi. 

Il povero Renato Brunetta prova a smontare il caso con l’ironia: “È certamente una divertente fake news. Se a parlare è un big non può essere anonimo, se è anonimo non può essere un big. Delle due, l’una. La partita è chiusa”. 

Ma al di là dell’umorismo dell’ex ministro, il clima nel partito non è mai stato tanto pesante e funereo. Come emerge anche dalle parole amare della parlamentare-amazzone Michaela Biancofiore: 

“Un partito dovrebbe essere una famiglia e nelle famiglie quando ci sono problemi ci si dovrebbe stringere tutti intorno al capostipite grazie al quale la famiglia stessa origina. Lottare dentro e fuori la famiglia è un atto masochistico che non lascerà nessuno illeso”.

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