LETTERA AL DIRETTORE Il FQ, 23-03-19
M5S deve guardare al passato per capire il presente
“L’espulsione, immediata, di Marcello De Vito è stata opportuna. Anche Bettino Craxi, nel 1992, cacciò subito dal Psi Mario Chiesa, definendo il presidente del Pio Albergo Trivulzio un “mariuolo”, dopo che era stato arrestato, con la mazzetta, da Tonino Di Pietro.
Per tentare una difficile risalita, politica ed etica, i grillini devono, con sincerità, ammettere quello che il leader del Psi, che ipotizzò complotti e poker d’assi, non fece: il fallimento nel guidare Roma, non dissimile da quelli di Alemanno (An) e di Marino (Pd).
Dopo aver detto no alle Olimpiadi nella capitale, per timore dei “comitati di affari”, la Procura di Giuseppe Pignatone ha scoperto che i maneggioni bipartisan continuavano a orientare le decisioni della “giunta del cambiamento”.
Come i loro detestati predecessori, i pentastellati sono inciampati sulla corruzione, un reato da cui si devono difendere, senza isterie, nei tribunali.
A Grillo, Casaleggio e Di Maio spetta il compito di fare pulizia, di cacciare, oltre i corrotti, gli incompetenti.
E assumere il difficile impegno, con gli iscritti e gli elettori, teso a evitare che la rovinosa caduta, sul fronte romano della legalità, si estenda al governo del Paese:
“Capitale corrotta, nazione infetta”, titolò, profetico, nel 1955, L’Espresso , con l’inchiesta di Manlio Cancogni (1916-2015).”
PIERO MANCINI