Eco d'Abruzzo, Luciano Odorisio, Politica

Legnini:”«Non sarò il candidato del centrosinistra, ma il candidato di tutti gli abruzzesi»

«Siete tantissimi e questo mi dà carica, mi dà forza e mi dà ulteriore coraggio.

L’emozione che provo oggi di fronte a voi è particolarmente elevata, perché sento il peso della responsabilità nel comunicarvi che aderendo al vostro caldo invito mi sono candidato a presidente di questa regione». 

Così Giovanni Legnini, visibilmente emozionato, si è rivolto ieri, sabato 22, ai 162 sindaci abruzzesi della sua terra che hanno firmato l’appello per la sua discesa di campo.

In centinaia presenti in platea e in piedi per celebrare la scelta dell-ex vice-presidente del CSM.

Assente l’ex governatore e oggi senatore Luciano D’Alfonso.

«Non sarò il candidato del centrosinistra, ma il candidato di tutti gli abruzzesi. Ricomprenderò il centrosinistra, ma andrò molto oltre».

Queste erano le parole che volevamo sentirci dire. Parole che tendono ad unire, tutti insieme per un futuro comune.

“Non vi sarà più un partito e satelliti di quel partito ma una coalizione ampia, una costellazione di soggetti candidati. Una coalizione plurale, un’alleanza tra progressisti e liberali, tra il popolarismo e i moderati di questa regione, con rispetto ai tanti elettori del M5s, che stanno constatando come le aspettative che avevano riposto nel cambiamento, tardano, nella migliore delle ipotesi, a realizzarsi e, con lo stesso rispetto, agli elettori del centrodestra, per dire loro di aderire e scommettere su questo progetto, perché non li deluderemo e perché noi vogliamo animare una nuova alleanza per l’Abruzzo, l’alleanza tra i cittadini, le forze politiche e le istituzioni locali per l’Abruzzo”.

Solo insieme, con la collaborazione di tutti, l’Abruzzo potrà tornare a volare, e Legnini lo sa, forte dell’impegno di sempre verso quella parte del paese che più ha bisogno di aiuto.

«Assumo nei vostri confronti due impegni, mi impegno tra i primi atti a varare una nuova legge per conferire poteri effettivi al Consiglio delle Autonomie locali (Cal), che finora non ha funzionato, per far sì che tutte le decisioni che impattano sui poteri dei sindaci e sulla vita degli enti locali ricevano un parere effettivo e che di esso si tenga conto nell’attività legislativa regionale. 

Ed è passato subito alle “cose da fare”, ha le idee chiare Legnini, non perde tempo in fumoserie e progetti irrealizzabili.

«Un secondo impegno che assumo con voi è quello di istituire un canale di comunicazione diretto con i sindaci, utilizzando la tecnologia digitale e ogni altro mezzo, per far sì che le vostre proposte, critiche e istanze siano esaminate e se fondate accolte».

«La priorità, su tutte, è il lavoro, la tutela del lavoro che c’è e la creazione di opportunità per il lavoro che non c’è. La Regione c’entra con questo obiettivo, che va assunto come paradigma dell’azione di governo. Esiste una quota di cose possibili da fare che dipende dalla Regione e che noi dovremo fare come il farsi rispettare anche dalle imprese multinazionali, che non si possono permettere di utilizzare, sfruttare, mandare a casa i lavoratori, non motivare, non presentarsi, come è già accaduto per la Honeywell e ora sta accadendo per la Ball. 

Vorrei peraltro che noi inviassimo da qui un forte abbraccio e solidarietà vera a quei lavoratori e a quelle famiglie, e vorrei ringraziare i sindacati, Giovanni Lolli e le associazioni datoriali per quello che stanno facendo per evitare che altre fabbriche chiudano».

I Faraoni

Non poteva mancare, per un uomo attento a quei lavoratori che maggiormente subiscono e patiscono crisi di lavoro non risolte da precedenti amministrazioni, spesso troppo impegnate alla celebrazione di se stessi, e che oggi hanno bisogno di una risposta, di tornare a sperare in un futuro migliore per loro e i propri figli.

E proprio della passata amministrazione parla rispondendo ad una domanda sulla continuità rispetto alla giunta regionale uscente, guidata da Luciano D’Alfonso.

«Dell’eredità prenderemo tutto ciò che c’è di buono e ce n’è, mentre cambieremo tutto ciò che c’è da cambiare. »

I cittadini e gli amministratori ci chiedono di cambiare, noi vogliamo scrivere una pagina nuova per questa regione e non abbiamo bisogno di segnare né continuità né discontinuità, ma abbiamo bisogno che questa regione possa volare alto e guardare al futuro».

Ben detto governatore, noi abruzzesi gliel’auguriamo di cuore!

 “Se sarò eletto non vorrò essere un uomo solo al comando”. 

Ed ecco l’applauso più fragoroso dei suoi sostenitori, ansiosi in tanti di chiudere la parentesi dalfonsiana e voltare pagina.


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