di Fabrizio D’Esposito per Il FQ, 18-3-19
“I vertici dello Stato son pieni di cattolici: il presidente della Repubblica, il premier e i suoi due vice.
E anche loro riflettono la drammatica divisione che attraversa la Chiesa di papa Francesco.
Un altro segno di questo agitato tempo populista. Meglio sovranista, ché la destra clericale si richiama esplicitamente al fascioleghismo di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Entrambi saranno al XIII congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 a al 31 marzo.
E mai come questa volta, in una repubblica che si definisce occidentale e laica, arrivano endorsement a favore di un nuovo Medioevo oscurantista, come chiesto esplicitamente dalla colonne del Giornale da monsignor Luigi Negri, il prelato che invocò la Madonna per far morire Bergoglio come già papa Luciani.
DA SEGNALARE, poi, l’ulteriore involuzione integralista del popolo del Family Day (che pure s’appellava, fino a qualche anno fa, ai cattolici moderati come Alfano e Lorenzin): il suo presidente Massimo Gandolfini ha dichiarato pubblicamente di sostenere il partitino lepenista di Fratelli d’Italia.
Ovviamente, la parte più consistente del network dei farisei della Dottrina (in testa La Verità di Belpietro e vari siti online) individua nel divorziato Salvini il defensorfidei in grado di guidare una nuova Lepanto (uno dei miti del killer suprematista della Nuova Zelanda) contro migranti, omosessuali, rom, abortisti.
A fronte di questo schieramento che predilige l’odio all’amore, nella maggioranza di governo, c’è il cattolicesimo democratico del premier Giuseppe Conte, peraltro devoto di San Padre Pio e convinto bergogliano.
L’avvocato del popolo si è formato a Villa Nazareth a Roma, uno dei laboratori della dottrina sociale della Chiesa.
Conte la frequentò quando era diretta dall’attuale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin.
E lì sono passati Moro, Mattarella, Prodi, Elia e Scoppola.
Al momento, però, come accaduto già su altre questioni di governo, nella narrazione gialloverde prevale l’anima nera dei salviniani, quella del sovranismo clericale.”