di Gaetano Amato su Lampedusa
“La vita sulla terra è regolata da due tipi di leggi: la legge morale , che, come diceva Kant, è dentro di noi, e la legge civile, che è scritta per noi.
La legge morale dovrebbe essere unica per tutti, in ogni parte del mondo (dico dovrebbe, poiché i confini tra la moralità e l’immoralità ormai sono sin troppo labili), mentre la legge civile varia a seconda delle nazioni.
Ci sono poi leggi che stabiliscono dei concetti internazionali.
Per esempio, il codice della navigazione dice che “ salvare la vita in mare costituisce un preciso obbligo degli stati e prevale su tutti gli accordi e le norme finalizzate al contrasto dell’immigrazione.
“ Ma, nel contempo, dice pure che “ Le navi che solcano i mari battono una Bandiera che rende riconoscibile lo Stato di riferimento della nave nei cui Registri navali essa è iscritta. Per questo la nave, giuridicamente, è una “proiezione mobile” dello Stato di riferimento.
In base al diritto internazionale la nave, fuori dalle acque territoriali di un altro Stato, è considerata “territorio” dello Stato della Bandiera che espone, per cui, in acque extraterritoriali, vi si applicano le leggi, tutte le leggi, anche quelle penali, dello Stato della Bandiera, e che, secondo il trattato di Dublino, dei cosiddetti “profughi” debba farsi carico lo Stato (tramite bandiera), con il quale essi per prima vengono in contatto, a cominciare dalle eventuali richieste di asilo.
Per cui, fermo restante la legge morale che impone a coscienza di prestare soccorso a chi è in difficoltà, c’è la legge “civile che impone di farlo ma obbliga lo stato soccorritore a farsene carico”. E già questo dovrebbe aver risolto parte del contenzioso legale.
La sea watch 3 aveva l’obbligo di soccorrere le persone in difficoltà, ma era tenuta, sempre secondo la legge civile e il trattato di Dublino, a farsene carico in quanto “stato estero” (in questo caso paesi bassi, uno cioè dei 4 stati che compongono il regno dei paesi Bassi che comunemente e inappropriatamente definiamo Olanda).
Cosa succede se lo stato rappresentato in Bandiera disconosce tale paternità? Che la nave deve essere considerata nave pirata e ne deriva il diritto/dovere di ogni Stato di impedirne la libera navigazione, il sequestro della nave e l’arresto del Comandante e dell’equipaggio.
Tutto questo vale in acque internazionali. In acque “nazionali”, invece, valgono le leggi emanate dai singoli stati a cui chiunque, se queste non risultano essere in contrasto con quanto previsto sulla salvaguardia dei diritti umani, deve attenersi, ivi compresa una nave battente bandiera “estera”, che scarica sul comandante la responsabilità penale del non rispetto delle leggi.
Le leggi vigenti in Italia sono leggi che contrastano la salvaguardia dei diritti umani? Allora va denunciato anche il presidente della Repubblica che ha apposto la firma permettendone l’emanazione.
Perché tutto sto papiello?
Semplicemente per dire che i migranti sbarcano tutti i giorni, ma pare che nessuno lo sappia ( o faccia finta di non saperlo), per cui questa nazione non ha assunto nessun atteggiamento inumano;
che questo modo opportunistico di fare opposizione politica ha portato il becero Salvini ad oltre il 30 per cento;
che legalmente non è Salvini ad essere fuorilegge ma il comandante della nave che per questo, in termini di legge, va arrestato; che la corte europea ha rigettato il ricorso del comandante della sea watch obbligando l’Italia, però, a fornire assistenza ai profughi;
che i profughi dovrebbero essere immediatamente trasferiti nei paesi bassi (trattato di dublino); che chi sta protestando parlando di disobbedienza civile, dice una emerita cazzata, perché deve poi indicarmi quale legge regola la civiltà e secondo quali parametri si misura, magari facendo un decalogo delle cose che rientrano nella disobbedienza civile (sono 12 anni che mi rimbalzano da un tribunale all’altro e da un giudice all’altro e sono in attesa di divorzio.
Che dice la disobbedienza civile?
Che me ne fotto e mi risposo lo stesso?
O quella disobbedienza è incivile?)”
Un intervento al post:
” Caro Gaetano Amato, vorrei aggiungere che da quando questa nave ha “prestato soccorso”, ha ricevuto non una, non due, ma bensì tre richieste favorevoli di approdo a cui ha rinunciato per proseguire la navigazione verso l’Italia.
Mi spiace ma il messaggio che mi arriva è che vogliono dimostrare che, nonostante le nostre leggi, e,le sentenze sfavorevoli ricevute a livello internazionale, vogliono fare quello che gli pare a casa nostra, in Italia.
Non va bene, come non va bene che ci siano persone che tifino per questo. Qui non è più una questione di salvataggio ma una questione di aperta violazione. Non mi piace per niente anche perché si sta giocando comunque sulla pelle della gente”
Chi vuole intervenire?