TOMMASO CERNO ci ripensa e si cosparge il capo di cenere:
[…] “il Pd sui vitalizi è stato imbarazzante. Ha avuto paura. Ma se hai paura di tutto non puoi fare politica”. […] E in questo momento il popolo elettore pretende una sola cosa: equità. Ovvero che la tua pensione sia calcolata in base a quanto hai versato. Ma vado oltre: il parlamentare, per il suo ruolo, dovrebbe sacrificarsi di più.”
E sul segretario del suo partito che ha deciso di uscire dall’aula al momento della votazione per l’abolizione dei vitalizi:
“Martina sembra Santi Licheri, parla come Salomone: “Non siamo contrari, però non siamo neanche favorevoli, e allora usciamo dall’ aula”. È come uscire dal mondo dei tuoi elettori. Che ti dicono: “Hai presente dove vivi?”. Il Pd non ce l’ ha presente.”
I vitalizi sono un diritto acquisito che il Parlamento si è dato da solo.non è che a Termini Imerese gli operai abbiano deciso da soli il proprio stipendio?
E se siamo ancora qui a discutere di Zingaretti e Minniti, si vede che il Pd ha un problema anche di classe dirigente. E poi c’ è “la ditta” somigliano ai busti dell’ 800 nei corridoi del Senato. […]
E poi passa a parlare del perché della sua candidatura:
“Per vedere se riuscivo a portare in Parlamento le battaglie della mia vita da giornalista. Guardi i diritti civili: manca una legge sull’ eutanasia o sulle droghe leggere, quella sulle unioni civili è arrivata in ritardo di 30 anni e ha bisogno di essere migliorata.”
E conclude tuonando contro il PD:
Non ho l’ idea che un partito ti debba rappresentare pienamente. Io sono contraddittorio, autonomo, mi piace lo scontro: preferisco un pregiudizio sano a un giudizio banale.
Meglio uno che mi dice: ‘Sei frocio e non ti sopporto’, piuttosto che uno che mi riempie di sciocchezze da benpensanti sull’ omosessualità.
Ora mi auguro che si cominci a lottare per qualcosa.”
Ecco una sua dichiarazione al momento della discesa in campo il 25-01-2018: