di Pina Fasciani
“Fischia il vento
Fischia il vento, arriva da Nord, fischia e travolge tutto.
Spiana la strada e rimuove ostacoli, trascina polvere e oggetti.
Chi si oppone arranca, fa fatica a camminare, viene sospinto indietro.
Questo vento passerà, ma lascerà dietro di sé un panorama diverso, rimodellera’ il suo profilo.
Chi prima giocava nel cortile, ignaro della sciagura in arrivo, non troverà più quel cortile, in cui riprendere a giocare come prima.
Dovrà crearsi un nuovo spazio da cui ripartire per esistere.
Ma quei giocatori dovranno domandarsi perché non hanno previsto la bufera che arrivava, se vogliono continuare a giocare e fare in modo che non accada più.
La prima cosa che viene in mente è che quei giocatori erano sordi, non avevano orecchie per ascoltare gli allarmi che pure c’erano, troppo impegnati a decidere chi faceva il capitano della squadra o lo schema di gioco.
A nessuno è venuto in mente di guardare fuori dal cortile per vedere in lontananza la nuvola distruttiva che da lì a poco si sarebbe abbattuta sulle loro teste.
È venuto in mente solo a qualcuno, escluso dal gioco, che ha lanciato l’allarme. Inascoltato.
Se avessero ascoltato avrebbero magari alzato quantomeno le difese, messo ostacoli più robusti per difendere il proprio spazio.
Ma niente ,il vento è arrivato e ha travolto senza resistenze.
A quei giocatori , ora che il panorama è cambiato e quel cortile è distrutto, voglio dire che loro non possono più giocare.
Non possono più garantire nulla, né la difesa dello spazio , ma ancora di più la sua ricostruzione. Non sono capaci. Non sono all’altezza.
A noi non resta che cercare un nuovo inizio, dove recuperare energie e allenarci in spazi più aperti, in presidi tattici e strategici, dove ognuno ha un ruolo in difesa e all’attacco, e qualcuno che scruti l’orizzonte con occhi attenti e udito fine.
Il vento si può fermare con i frangivento giusti.”
di Pina Fasciani, accorata e scorata, ma sempre pronta alla battaglia!