Luciano Odorisio, Politica

Flop M5S:“Ehi, compagne e compagni, si può sapere cosa cazzo avete da esultare così tanto?

Di cosa gioisce la sinistra se il M5S fa flop?

Stralci da un articolo di Andrea Scanzi per Il FQ, 01-03-19

“C’è una gran gioia in giro. 

È la gioia, irresistibile e forse contagiosa, di chi gode come un riccio erotomane nel vedere il Movimento 5 Stelle nella polvere. 

(…)

Beninteso, è una gioia più che legittima: i 5 Stelle son bravissimi a restare antipatici e ultimamente Di Maio prende lezioni direttamente da Tafazzi. 

Non è dunque difficile comprendere come, ancor più sui giornaloni e in tivù, editorialisti e opinionisti che han continuato a votare Pd nonostante Renzi, gioiscano adesso tipo Tardelli nell’82 dopo le scoppole grilline in Abruzzo e Sardegna. 

Ognuno, del resto, esulta come merita e come può. 

(…)

“Ehi, compagne e compagni, si può sapere cosa cazzo avete da esultare così tanto?”. 

Per carità, questo governo era già bruttino quando è nato e di giorno in giorno diventa più inguardabile di Calenda in costume. 

Ma non c’erano alternative, anche perché l’unica (il Pd) si è genialmente chiamata fuori per sgranocchiare popcorn. 

E adesso? 

Adesso la Lega non fa una mazza ma cresce e i 5 Stelle qualcosa fanno ma crollano. 

Un trionfo. 

E ogni volta che parla un Pillon, un pensiero illuminista muore. 

Quando il Salvimaio cadrà, piangeranno giusto Toninelli e Sibilia. 

Quindi sticazzi. 

C’è solo un piccolissimo problema, e perdonatemi l’i n usuale eccesso di real pol iti k: una volta caduti questi qua, che almeno qualcosa ogni tanto la indovinano, non avremo come sostituti Pertini e Bordiga. 

E neanche Enrico Berlinguer: è troppo impegnato a rivoltarsi nella tomba, guardando che schifezza è diventato il suo (un tempo) nobilissimo partito. 

Non saranno loro i nuovi governanti, nel qual caso sarei il primo a salire sulle barricate e gridare “Venceremos” con Cuperlo e Cacciari. 

Quelli che verranno dopo saranno quelli che avevamo prima. I Berlusconi, i La Russa, i Gasparri. Ovvero il peggio del peggio. E dunque non si capisce proprio cosa diavolo abbiano da esultare quelli di “sinistra”. 

Fan benissimo a mostrarsi garruli i cortigiani della Diversamente Lince di Rignano, che pur di tornare al potere (purché non coi 5 Stelle) accetterebbero di tutto. 

Ma uno zingarettiano cosa diavolo ha da esultare? 

E un elettore di LeU o Mdp (mai capita la differenza, peraltro)? 

E un adepto di Potere al Popolo, che su Twitter ha il 97% ma nel mondo reale vale meno di Strinic nel Milan? 

Tutta questa gente, che ogni giorno ci racconta che i 5 Stelle son morti, ha la vaga percezione che se loro son defunti il (loro) Pd è ben oltre la decomposizione, e nonostante i disastri altrui non cresce neanche a pregare? 

Mesi fa, su Repubbllica, Michele Serra scrisse che a sinistra c’era gente così folle da odiare così tanto Renzi da esultare per Salvini. 

Non aveva torto, ma c’è anche il rovescio della medaglia. 

Ovvero: c’è gente di sinistra che odia così tanto i grillini da preferirgli il peggior centrodestra dai tempi di Leovigildo dei Visigoti. 

Infatti son lì che straparlano di governo nazifascista, non fan quasi nulla per costruire un’alternativa e operano pure (spero inconsapevolmente) affinché il prossimo esecutivo sia fascistissimo sul serio: accidenti, ma questi scienziati contemporanei son davvero più geniali di una jam session tra Shade, Marco Carta e il Poro Asciugamano! 

CHE POI, tutti questi insigni politologi, mica l’hanno ancora capita la cosa fondamentale: quelli che son delusi dai 5 Stelle, e son sempre di più, non torneranno al Pd. 

In primo luogo, perché spesso non l’hanno neanche mai votato. In seconda battuta, perché il loro voto ai 5 Stelle è stato l’ultima possibilità concessa alla politica. 

Come a dire: “Io vi voto, ma se mi deludete pure voi andate tutti affanculo”. 

E infatti stanno smettendo di votare. 

Chi sta lasciando i 5 Stelle e prima votava a sinistra, al prossimo giro perlopiù si asterrà. Come accaduto in Abruzzo e Sardegna. 

Dove, infatti, il Pd ha fatto ridere e il centrodestra ha stravinto. 

Mi duole dirvelo, amiche e amici di sinistra, ma – pur condividendo molte delle vostre paure e istanze – oggi non c’è proprio nulla da esultare. 

Siamo come sotto scacco. 

E festeggiare perché a Bonafede succederà Brunetta, se mi consentite l’iperbole brutale, è un po’ come gioire perché sei guarito da un raffreddore ma nel frattempo ti è venuto un ictus.”

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