Luciano Odorisio, Politica

Contro Salvini, la rivolta delle lenzuola, dal sud a Milano

“È più facile contare i balconi senza uno striscione contro Matteo Salvini, il governo e la Lega ieri a Campobasso, capoluogo di quel Molise dimenticato tra un’elezione e l’altra . 

La disfida delle lenzuola continua e si moltiplica, dal Sud fino a Milano dove andrà in scena dopodomani grazie a Sentinelli, Nonunadimeno, Mediterranea, Insieme senza muri, Sinistra per Milano e pezzi del Pd contro il comizio di Salvini con Marine Le Pen. 

IL COPIONE, anche a Campobasso è stato rispettato fin dal primo mattino: due vigili urbani si sono presentati nella sede di proprietà del Comune affittata dall’associazione sportivo-culturale Malatesta della Usip. “Dovete rimuovere lo striscione che avete appeso alla finestra”, spiegano i vigili. 

La pericolosa scritta? “Odio i razzisti: ieri partigiani, oggi antifascisti”. 

Ma è come svuotare il mare col cucchiaio, perché in poche ore più di 200 balconi di Campobasso hanno partecipato a questa protesta creativa e giocosa quanto seria. 

I molisani si sono rivolti all’associazione Malatesta da lunedì per realizzare il proprio striscione anti-Salvini, “portando lenzuola e materiale oppure dando un piccolo contributo”, spiega Riccardo Cretella, impegnato da ore con la bomboletta spray tra le mani. “49 milioni”e“chitemmuort”i più richiesti, ma anche “‘ aprite i porti’ non va male”, racconta Italo Di Sabato dell’Osservatorio repressione, tra i promotori dell’iniziativa molisana insieme con l’Unione degli studenti. 

Qualche fischio se lo è guadagnato Bibiana Chierchia, vicesindaca uscente, che si è fatta ritrarre con il pugno chiuso, addirittura, dietro allo striscione “Il Molise resiste ai fascisti”: le critiche sono dovute al fatto che ad aprile la stessa vicesindaca fu protagonista di un selfie con Salvini al Vinitaly pubblicato sul suo Facebook. 

Ma gli striscioni, dopo le rimozioni delle forze dell’ordine a Salerno, Avellino e Brembate nei giorni scorsi, compaiono adesso un po’ ovunque; ieri ha vinto il premio simpatia senz’altro quello su un balcone nel centro di Firenze: “Portatela lunga la scala… sono al quinto piano”.

Che ci sia anche una zelante repressione del fenomeno lo denuncia alla Camera il deputato Riccardo Magi (+Europa): “Vengono rimossi in queste ore gli striscioni contro Salvini, ma a Roma sono stati tollerati reati a Torre Maura e Casal Bruciato”, dice riferendosi ai blitz di CasaPound contro le famiglie rom assegnatarie di alloggi popolari. 

Ed effettivamente, dopo l’episodio di Salerno del 6 maggio (raccontato in questa pagina da uno dei protagonisti), anche ieri una persona, un 71enne, è stato denunciato dalla polizia per aver esposto uno striscione a Carpi (Modena) nel pomeriggio poco prima di un altro comizio del ministro Salvini, impegnato in un estenuante tour de force in giro per l’Italia. 

Infatti, oggi il capo della Lega è atteso a Napoli per partecipare al Comitato per la sicurezza: anche qui sono già comparsi striscioni con scritte non proprio amichevoli, ma al comizio, prima previsto, il ministro ha già rinunciato. 

E LA LISTA La Sinistra lancia su Facebook la campagna “Balconi e Bacioni. 

Contro Salvini, 10, 100, 1000 striscioni”. 

Un’idea la cui maternità va riconosciuta però a Jasmine Cristallo, 38 anni, che con Potere al popolo, Usb, collettivo studentesco, Anpi, Prc e Mdp ha dato vita l’11 maggio a Catanzaro alla prima iniziativa per riempire di striscioni le facciate delle case: “Sì tutto questo è nato, col nome di ‘riprendiamoci i balconi’ – dopo aver visto Salvini parlare come il Duce a Forlì –, in una città di destra, da un comitato spontaneo, nel profondo Sud troppo spesso abbandonato a se stesso e alle mafie. Ne dobbiamo essere fieri perché adesso tutto il paese sta partecipando ”. 

E sabato l’onda arriverà a Milano, un tempo per la Lega capitale di quella Padania che non era Italia.”

G. CAL.

da Il FQ, 16-05-19

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