Luciano Odorisio, Politica

Conte:”Una manovra scritta…in Italia!”

“L’opposizione accarezza l’idea di una manovra scritta a Bruxelles: non è affatto vero, è stata scritta in Italia”.

Lo puntualizza il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di fine anno.

“Non ho mai consentito che mettessero in discussione i punti qualificanti della nostra manovra e devo dare atto che non hanno mai cercato di valutare nel merito le misure che abbiamo proposto. L’interlocuzione ha riguardato i saldi finali… ma mai l’impostazione e le misure contenute nella manovra”,

E aggiunge: “E’ assolutamente improprio dire che il governo è sotto osservazione dell’Ue”. L’Italia ”sarebbe diventata oggetto di una morbosa attenzione da parte della Commissione nel caso in cui fossimo entrati in procedura d’infrazione” ma sarebbe ”paradossale adesso”.

Il presidente del Consiglio sottolinea come la legge di bilancio si ponga “in termini di continuità con gli impegni” sottoscritti da Movimento 5 Stelle e Lega nel contratto di governo.

”La manovra economica – afferma – è la prima tappa significativa di un ampio progetto riforma. Non ci fermiamo, vogliamo fare ancora meglio – assicura poi -, possiamo fare ancora meglio e siamo determinati a fare meglio”.

”Il nostro obiettivo è stato, è, e sarà quello di rispondere sempre agli interessi dei cittadini”.

A proposito dei provvedimenti per la crescita contenuti nella manovra economica, Conte sottolinea: “Non è possibile che non si realizzi una crescita robusta”.

“I fondamentali del sistema economico italiano sono solidissimi. Abbiamo un debito che incute un certo timore a guardarlo ma se aggiungiamo altri fattori di valutazione scacciamo via questo timore… siamo la terza economia della eurozona, la seconda industria manifatturiera, siamo nel G7… molti Paesi hanno un debito più contenuto ma non hanno un risparmio privato e sono dipendenti dall’estero”.

”Abbiamo una manovra economica che si svilupperà nel segno della crescita” e ”un robusto e poderoso impianto di investimenti, riforme strutturali che realizzeranno una leva economica incredibile”, aggiunge il premier. L’un per cento” di crescita “è una soglia minima, dobbiamo andare molto oltre”.

IL GOVERNO E LE LOBBY – Conte nel corso della conferenza stampa rimarca: “Questo non è il governo delle lobby, dei potentati economici, dei comitati di affari”. “Non ricevo nelle stanze di Palazzo Chigi – sottolinea – personaggi che rappresentano interessi particolari, lobbisti. Ricevo persone che hanno incarichi istituzionali… la nostra agenda di lavoro è dettata dai bisogni e dalle urgenze dei cittadini”.

SINTONIA CON DI MAIO E SALVINI – Parlando dell’esecutivo, il presidente del Consiglio osserva: “Questa esperienza di governo funziona e continuerà a funzionare perché si regge su una amalgama perfettamente riuscita del giallo e del verde.

Non c’è mescolanza colori, che restano riconoscibili e distinti ma si è creata, per un equilibrio chimico, una perfetta amalgama alla quale contribuisco anche io”.

“C’è una perfetta sintonia – continua – tra le due forze politiche e tra i due leader delle forze politiche e il sottoscritto. Di Maio e Salvini sono persone molto ragionevoli.

Voi giornalisti ci descrivete sempre alle prese con litigi furibondi” ed invece non c’è mai stato “un vertice in cui ci sia stata una seria litigata, non è mai successo”.

Poi a chi gli chiede quale fosse il suo ‘colore’ preferito tra il giallo e il verde di M5S e Lega, Conte risponde con una battuta: “Il mio colore? Il giallorosso, sono della Roma”.

5 ANNI AL GOVERNO – “L’amalgama che rispetta i due colori” il giallo di M5S e verde della Lega “secondo me – afferma Conte – durerà 5 anni. Anche perché serve tempo per realizzare un processo riformatore”.

“Ad esempio per la semplificazione servirà tempo e quello è un progetto riformatore di cui il Paese ha bisogno come il pane. Tradire la prospettiva di realizzare un progetto riformatore sarebbe un grave errore anche agli occhi dei cittadini che ci hanno votato”.

Conte definisce poi la sua esperienza di governo “una parentesi meravigliosa ma ben determinata”. “La legislatura – aggiunge – dura 5 anni e poi libero la poltrona”.

Sull’ipotesi di un rimpasto di governo, il premier dice: “Francamente siamo nel periodo ipotetico del terzo, quarto, quinto grado…”.

AUMENTO IVA – Nel corso della conferenza stampa Conte ribadisce l’impegno del governo a evitare l’aumento dell’Iva nel 2020-2021.

“Nel 2020-21 le clausole di salvaguardia ci mettono davanti dei numeri importanti – dichiara – ma in pochi mesi noi abbiamo dovuto recuperare 12 mld e mezzo per neutralizzare l’aumento dell’Iva, che è un’eredità del governo precedente.

Comunque – assicura – ci impegnamo a evitare l’aumento dell’Iva, anche per il 2020-2021″.

TASK FORCE ANTI-SPRECHI – Sul “taglio degli sprechi, il governo ha avuto poco tempo per intervenire. Per farlo – osserva Conte – occorre lavorare molto e non sono sufficienti cinque, sei mesi governo per farlo. Serve una task force che lavori” in modo mirato “e così potremo recuperare molte risorse”.

FISCO – Parlando del sistema fiscale, Conte dice che “è iniquo e inefficiente”. ”Non sarò pago”, aggiunge, fino a quando il sistema sarà riformato.

”Spenderò le mie ultime energie” per rendere il sistema fiscale ”più efficiente e più equo, e perseguire più efficacemente l’evasione e l’elusione fiscale”.

AUTONOMIA– A proposito dell’autonomia, il premier ricorda che “è un tema che è nel contratto” e “c’è l’impegno del governo a realizzarlo e a portare a compimento questo processo”.

“Qualcuno è preoccupato e lo comprendo ma stiamo attuando un progetto costituzionale”, aggiunge, assicurando: “Sarò garante della coesione nazionale”.

TAV – Sulla Tav Conte precisa: “Questo governo non è contrario ai grandi lavori, questo governo valuta le grandi opere”. “Sulla Tav – spiega – siamo nell’ambito di una procedura istruttoria.

La commissione di tecnici ha anticipato che a fine dicembre consegnerà lavoro, il governo lo esaminerà”. “Nell’arco di pochi mesi – assicura -cercheremo di trarre le conseguenze e lo faremo in modo trasparente”.

PONTE MORANDI – Parlando del Ponte di Genova Conte dice: “Probabilmente non vedremo scorrere entro la fine del 2019 le automobili” ma “confido che entro la fine del 2019 vedremo già la nuova architettura”.

CALCIO – Su quanto accaduto a Milano per Inter-Napoli, Conte dice: “Occorrerebbe dare un segnale di cesura forte ricorrendo anche a una pausa delle manifestazioni sportive ma lascio alle autorità competenti la valutazione. E’ mia abitudine studiare tutti i dossier e questo non l’ho studiato”.

CITTADINI A PALAZZO CHIGI – Il presidente del Consiglio annuncia poi che con il nuovo anno gli piacerebbe “individuare donne e uomini normali, non sto parlando di chi merita il premio Nobel – precisa – ma cittadini normali che hanno compiuto gesti che possono essere d’esempio per tutti, per dare il senso di una testimonianza civica. Mi piacerebbe riceverli con onori degli incontri bilaterali”.

EDITORIA – Rispondendo a una domanda sui tagli al contributo pubblico sull’editoria, Conte afferma: “Non credo che un’idea come quella che sta ispirando l’azione del M5S e che è stata condivisa anche da me, di rivedere il sistema del finanziamento dell’editoria sia un attentato alla libertà di informazione, parliamoci francamente, guardiamo in faccia il problema.

La libertà di informazione è un valore sacrosanto per questo governo”. “Chiediamo un sacrificio – spiega – che è imposto a tutti quanti.

Una delle convinzioni del M5S ha da subito portare avanti, in modo trasparente e senza alcun intento punitivo, di sollecitare le imprese editoriali a stare sul mercato”.

Conte annuncia poi che ci sarà un tavolo che affronterà i problemi derivati dai tagli ai finanziamenti pubblici per le imprese editoriali, al quale siederà anche lui.

Facebook Comments

Write a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: