Luciano Odorisio, Politica

Santo Stefano: 4 accoltellati e un morto!

Ma si può morire per una partita di pallone?

Alcuni interventi in merito allo spregevole episodio di razzismo che ha lasciato sul campo quattro accoltellati e un morto.

Concordo con Gad Lerner che ha scritto:

“Ero allo stadio come sempre ed eravamo colpiti dalla particolare insistenza con cui la curva lanciava slogan contro Napoli e i napoletani.

Quest’odio così ostentato contro i meridionali non c’era quando ero giovane: è un sottoprodotto culturale del leghismo

Prima serpeggiava ma non si poteva proclamare a voce alta. Ora invece ha trovato i suoi paladini politici che ne hanno fatto un linguaggio pubblico. 

Salvini con ultrà del Milan

Abbiamo un ministro dell’Interno che è cresciuto nutrendosi di questo disprezzo razziale e che una settimana fa si è fatto fotografare, compiacendosene, con un capo ultrà delinquente: è chiaro che c’è una legittimazione dall’alto per queste fazioni. 

Sono una minoranza nello stadio: dobbiamo avere tutti il coraggio di combatterla pubblicamente. 

Io ho cercato di farlo nella trasmissione televisiva La difesa della razza iniziando dalla squadra del mio cuore e dagli slogan contro meridionali, neri ed ebrei. 

Se questi gruppi non avessero questo tessuto di complicità politiche e questa capacità di ricatto anche nei confronti delle squadre di calcio, sarebbe molto semplice debellarli come è successo in Inghilterra.

In Italia però ci sono i razzisti al governo. 

E abbiamo un ministro degli Interni ultras. 

Un uomo che è arrivato a diventare il politico più popolare d’Italia gridando che i napoletani puzzavano.”

E il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, dopo la partita si è sfogato su Twitter: “Mi dispiace per la sconfitta e soprattutto per avere lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo”. 

Koulibaly e Icardi

Icardi si schiera al suo fianco: “Deluso da San Siro, basta razzismo e discriminazione!”

La società nerazzurra è intervenuta solo in serata, con un comunicato sui social network (e la foto di un abbraccio tra Koulibaly e l’interista Mauro Icardi): “Dal 9 marzo 1908 Inter vuol dire integrazione, accoglienza e futuro. Chi non comprende la nostra storia, questa storia, non è con noi”. 

Il presidente interista Steven Zhang ha scritto a sua volta su Instagram: “I nostri fondatori hanno costruito questo club con così tanti grandissimi principi e con energia positiva. Ora questa convinzione è più forte che mai”.

Ancora da condividere una dichiarazione su Salvini pronunciata dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “Poteva mai essere sospesa la partita Inter-Napoli in un Paese che vive sempre più di razzismo di Stato e che vede nel governo un ministro dell’Interno che dovrebbe garantire la sicurezza negli stadi ma che cantava qualche anno fa cori razzisti contro i napoletani?”.

E un altro sindaco, Beppe Sala, si è scusato a nome di tutta Milano: “Quei ‘buu’ a Koulibaly sono stati una vergogna. Chiedo scusa a nome mio e della città sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo”.


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