Luciano Odorisio

Benetton dal cuore d’oro…

“DUE PAGINE SUL “CORRIERE DELLA SERA” E DUE SU “REPUBBLICA” (CHE GUARDA CASO NEI GIORNI DOPO LA STRAGE NON NOMINAVANO MAI I MAGLIARI).” (DAGOSPIA)

I PROTAGONISTI SONO OVVIAMENTE MIGRANTI 

Belpietro non ci sta e lo scrive:

“Bisogna riconoscere che questi Benetton di coraggio ne hanno da vendere. Noi pensavamo che dopo il disastro delle scorse settimane, con i morti di Genova e la figuraccia della festa di Cortina, la famiglia si fosse andata a nascondere per farsi dimenticare, rinunciando alle provocazioni con cui ha costruito le proprie fortune.”

E aggiunge:

“A inchiesta appena avviata, e a dolore per le vittime ancora caldo, quando non è ancor chiaro se ci sarà da parte del governo la revoca della concessione e nessuno sa dire chi ricostruirà il viadotto, che fanno i Benetton?

Si fanno pubblicità. Sì, proprio così. All’ interno del Corriere della Sera e di Repubblica (guarda caso proprio le due testate che nei giorni dopo la strage sono state tra le più restie a fare il nome della famiglia di Ponzano Veneto come principale azionista di Autostrade), ecco spuntare ieri una pubblicità formato lenzuolo.

Due pagine due, con in bella vista il marchio United Colors of Benetton. Fin qui si potrebbe anche eccepire che dopo tanti titoli da prima pagina che hanno ammaccato il fascino luccicante del gruppo c’ era bisogno di rifarsi un po’ l’ immagine, e dunque i pr si sono messi all’ opera comprando inserzioni e mettendo mano al portafogli.

Ma il problema è che nella pubblicità non c’ è solo il logo verde ormai molto famigliare dell’ azienda di maglioni, ma ci sono fotografie che ritraggono alcuni ragazzi e ragazze rigorosamente stranieri.

Sì, per farsi pubblicità i Benetton i modelli sono andati a prenderli fuori. Su cinque giovanotti che ieri spiccavano dalle pagine dei due quotidiani, quattro erano di colore, mentre l’ ultimo aveva l’ aria di arrivare dall’ America Latina.”

Sfruttando così la polemica in corso sui migranti, passando loro dalla parte dei buoni, del Politically Correct, così avrà pensato il loro Art Director.

Ma Bel pietro li inchioda:

“C’ erano molti modi per risalire la china dopo essere sprofondati nel baratro di una strage in cui hanno perso la vita 43 persone: la famiglia di Ponzano ha scelto il peggiore, dimostrando di essere pronta a sfruttare per affari anche un fenomeno doloroso come quello dell’ immigrazione.

I profughi che sbarcano possono piacere o no, ma non sorridono come li fa sorridere Toscani. Non sono né allegri né festosi, ma soprattutto non indossano i capi dei Benetton.

Oltre ai maglioni, ai naufraghi manca anche l’ insensibilità, che invece pare abbondi dalle parti di Ponzano Veneto.”

Comunque a me sembra una gran presa per il culo dei migranti…forse non se ne sono resi conto ma li hanno resi ridicoli con borse e valigie griffate e buste dai mille colori, ecc., e che cazz’, un pò di decenza…li avete visti sulla Diciotti, non me parevano come li disegnate voi, cazzo!!!

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