Luciano Odorisio, Politica

A Salvini: “Chi di barcone ferisce? Di balcone perisce!”

di Maddalena Oliva per Il FQ, 18-05-19

L’abbiamo conosciuta a Catanzaro. Con la sua “Rivolta dei Balconi” ha dato il via a una nuova stagione del dissenso, che parte dal basso. Jasmine Corallo ha 38 anni. È una di quelle che ha deciso di restare in Calabria, “perchè ci tenevo che mia figlia crescesse qui, tra coloro che resistono”. 

“Dal caso della prof di Palermo a quello di Salerno, dove ieri la Procura ha aperto un fascicolo per turbativa elettorale, per lo striscione anti-Salvini esposto su un balcone lo scorso 7 maggio. Che sta succedendo? 

Siamo di fronte a un atteggiamento censorio delle istituzioni. È una cosa angosciante. Esiste o no l’articolo 21 della Costituzione? Avete visto la prof Rosa Maria Dell’Aria?

Non è certo una sovversiva, una “cattiva maestra”. Quella di Palermo è una storia che dovrebbe indignarci. Non tutti hanno il coraggio delle idee, così si finisce per avere paura del pensiero. È qualcosa di più grande, a cui noi stiamo cercando di opporci. 

Ovvero? 

Per la Lega la cultura diventa vizio, privilegio castale. Ma è proprio lo sdoganamento dell’ignoranza che ha prodotto certi mostri. Io sono calabrese, figlia della Magna Grecia, terra di ospitalità, nel senso omerico del termine. Siamo il popolo della xenofilia, altro che xenofobia. 

Chi sarebbero i mostri? 

Il mostro è lui. Ho deciso di non nominarlo: sono altra rispetto a lui. E da meridionale non dimentico chi è questo signore e cos’è il suo partito. Non fa che spostare di volta in volta il suo capro espiatorio: prima i terroni puzzolenti, poi i migranti e i rom. 

Non pensa che sia un’esagerazione definirlo “mostro”? E, se il suo obiettivo è contrastare il ministro Salvini, non pensa che così lo si faccia poco efficacemente? 

Lui delegittima il suo interlocutore, utilizzando epiteti formulari: “Zanzare e moscerini rossi”,“comunista col rolex”,“buonista radical- chic”… Non c’è pensiero, solo luoghi comuni. Ha costruito il suo consenso sull’algoritmo di Facebook. Ecco perché ho pensato che fosse inutile contrastarlo con categorie complesse. Qui a Catanzaro ho organizzato un evento che avesse, nella sua semplicità, la potenza della creatività e una forza social tale da ribaltare il suo senso comune. 

Come è nata la “Rivolta dei Balconi ”? 

Da una poesia di Erri De Luca, I balconi del millenovecento. Scrive di come l’amore fra i suoi fosse nato con sua madre che si era affacciata da un balcone e suo padre che le aveva chiesto di sposarlo. Ma poi: “Da un altro balcone s’era affacciato pure l’impettito a dichiarare guerra, sporgendosi rapace e pappagallo sulla folla ubriaca di se stessa”. Riprendiamoci i balconi. 

Un’iniziativa la sua che ha creato contagio. Oggi tocca alla piazza di Milano. 

Chi di barcone ferisce, di balcone perisce. Sono felice che sia partito tutto dalla Calabria. A dispetto degli infiniti scandali politici, questa terra definita silente sta dando una lezione di forza delle idee, a partire da Mimmo Lucano e dal modello Riace. 

Lucano, alla Sapienza, è stato accolto da migliaia di persone. C’è un popolo senza rappresentanza politica? 

Le forze di sinistra non stanno intercettando ciò che si sta muovendo dal basso, da Milano a Catanzaro. Da attivista, rilevo una certa dormienza, mentre di fronte abbiamo un rabdomante alla perenne ricerca di malcontenti. 

I partiti che dovrebbero essere opposizione, Pd in primis, viste le ultime inchieste in Calabria non navigano in buone acque… 

Noi qui vediamo cose terrificanti: da vent’anni le stesse persone, gli stessi nomi, le stesse indagini stanno condannando un’intera regione. Bisognerebbe tornare ai fondamentali della sinistra.

Se penso alla rivolta dei balconi organizzata qui, io ho potuto contare su Potere al Popolo, Usb e collettivi. Del Pd non ha partecipato nessuno, nonostante avessi invitato i giovani democratici.

Dopo il successo dell’iniziativa, una ventina di loro mi hanno chiamato per sostenermi. C’è speranza. Sempre.”

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