Una spettatrice pentita
Ogni anno, durante le vacanze di Natale, andavamo al cinema.
Non per gli orrendi cinepanettoni, ma per nuovi film in uscita che potevano interessarci o divertirci.
Spesso era il nuovo James Bond, che io collego per lo più al Natale.
Una volta che abbiano trasgredito ci trovavamo a Siena e non ci perdemmo la prima visione di Quantum of solace…
Fu molto divertente perché molte scene erano state girate nella città e gli spettatori commentavano compiaciuti riconoscendo i luoghi.
È capitato anche a Roma, in occasione di Spectre, in cui gli spettatori riconoscevano le scene girate in città e ridevano.
Il lungotevere senza traffico e senza buche, cosicché James Bond poteva esibirsi in spericolati inseguimenti.
A tal proposito occorre sottolineare che la produzione aveva fatto asfaltare a sue spese le strade e ottenuto il blocco del traffico.
Altrimenti penso che nemmeno James Bond sarebbe riuscito a districarsi nel traffico romano delle auto in tripla fila e uscire indenne dalle famose buche della città eterna.
Eterna per le buche e per lo sfrenato individualismo(chiamiamolo così!) dei suoi abitanti.
Se la partecipazione degli spettatori alla proiezione del film in passato mi ha divertito o addirittura commosso (indimenticabile per me la visione di Sacco e Vanzetti al Bellini di Napoli che si concluse con uno straordinario applauso).
Ora non è più così.
Mi disturbano i continui commenti di persone che si comportano come se assistessero ad uno spettacolo televisivo sul divano di casa. Perciò mi chiudo in casa e guardo i film in tv, secondo i miei tempi, senza fastidi. E niente più prime visioni a Natale.