Luciano Odorisio, Politica

Una macchina del tempo per Luigi Di Maio

La Merlino, sfruttando l’immagine virtuale di una macchina del tempo, ha chiesto a Luigi Di Maio di scegliere in una rosa di tre possibili errori che ha commesso dopo le elezioni politiche vinte il 4 marzo del 2018.

L’impeachment al Presidente della Repubblica Mattarella, il festeggiamento dello sforamento dei parametri europei e l’annuncio della “sconfitta della povertà”.

Il leader dei Cinque Stelle non ha avuto alcun dubbio puntando su quando chiese l’impeachment di Mattarella per non aver voluto Paolo Savona ministro dell’economia.

Come si ricorderà alla fine del maggio 2018 il non gradimento dell’ecomomista proposto da M5S e Lega determinò la remissione del primo mandato da parte di Giuseppe Conte con contemporanea comparsa dello spettro di Carlo Cottarelli che indusse tutti a più miti consigli.

In quel frangente, Di Maio evocò appunto la proceduta di impeachment per Mattarella mentre il furbo Salvini fece il pesce in barile mandando così avanti l’alleato “bruciandolo”.

Di Maio oggi ha testualmente dichiarato che “siamo molto fortunati ad avere questo Presidente della Repubblica”. 

Dichiarazione importante che segna per il capo politico del Movimento un ulteriore salto di qualità, in quanto per governare bene occorre avere buoni rapporti con il Quirinale.

Nel corso dell’intervista Di Maio ha parlato a trecentosessanta gradi di quello che è stato fatto e di quello che ancora si farà rimarcando che misure come il Jobs act e la legge Fornero sono state assolutamente esiziali per i lavoratori e sono state volute dal Pd.

Per il futuro intravede la scomparsa di Forza Italia e di Fratelli d’Italia con Berlusconi e la Meloni completamente riassorbiti dalla Lega mentre ha anche detto che il “Pd sta facendo di tutto per aiutarci con misure come l’aumento dello stipendio per i parlamentari proposta da Zanda”.

Questa visione di Di Maio propone uno schema futuro sostanzialmente bipolare con Cinque Stelle e Lega unici attori mentre per l’Europa il Movimento si pone l’obiettivo di diventare “l’ago della bilancia” contro il partito popolare e quello socialista che “hanno massacrato gli europei con l’austerity”.

Intervista

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