Luciano Odorisio, Politica

Tusk al G7: “Conte uno dei migliori esempi di lealtà in Europa”

da Il FQ, 24-8-19

Secondo giorno di trattative tra Pd e 5 stelle per trovare un accordo sul governo giallorosso. Il nodo, messo sul tavolo ieri da Luigi Di Maio alla cena con Nicola Zingaretti, rimane quello del premier. Il M5s vuole la riconferma di Giuseppe Conte, ma il segretario dem insiste sul fattore “discontinuità” che dovrà caratterizzare la nuova squadra. E proprio mentre continuano i contatti tra le parti, è arrivato l’endorsement del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: “E’ uno dei migliori esempi di lealtà in Europa”, ha detto in una conferenza stampa dal G7 a Biarritz, “su di lui posso dire solo cose positive“.

Pd, si allarga il fronte di chi chiede di considerare l’ipotesi Conte – Dentro lo stesso Partito democratico, la spinta a non scartare l’ipotesi del presidente del Consiglio dimissionario è sempre più forte e si estende anche all’ala non renziana. Il primo a parlare oggi è stato il capogruppo al Senato Andrea Marcucci: “Senza veti e ultimatum daremo un governo a questo Paese”, un messaggio ai grillini, ma anche e soprattutto ai suoi. Ieri, poco prima del faccia a faccia, Zingaretti e Matteo Renzi si sono sentiti via Whatsapp e l’ex premier avrebbe garantito l’appoggio alla linea del leader. Ma, ricordano i renziani, Renzi è sempre stato a favore della riconferma di Conte. Oggi il segretario lancia segnali di apertura: “Io sono sempre ottimista, ma questa fase va fatta ascoltando e rispettandoci l’uno con l’altro”, ha detto a SkyTg24. “Mi auguro che non esista l’ipotesi del doppio forno”. Poco prima su Facebook aveva scritto: “Siamo aperti a ogni tipo di confronto”.

M5s, Bugani: “Non dobbiamo avere paura del voto”. Brescia: “Rassegnatevi, mandato dell’assemblea è chiaro” – Pochissime per il momento le reazioni dal Movimento 5 stelle. Nessuna dichiarazione da Luigi Di Maio, che non parla da dopo l’incontro con Zingaretti di ieri sera e ha solo rilanciato un post sugli incendi in Amazzonia. Ad esporsi in mattinata sono stati i grillini Massimo Bugani Gianluigi Paragone, che continuano a predicare “prudenza” e chiedono non si abbia paura del ritorno alle urne. A loro ha replicato il deputato Giuseppe Brescia, noto per la sua vicinanza a Roberto Fico: “Dovrebbero fare silenzio e rispettare il lavoro che sta facendo Di Maio in questa fase così delicata. Il mandato dell’assemblea è chiaro, rassegnatevi”.

Lega, Salvini insiste. Centinaio: “Rifacciamo il contratto” – Sul fronte opposto, Matteo Salvini insiste e se da una parte ribadisce che la strada maestra è “il ritorno alle urne”, dall’altra cerca di rilanciare l’apertura ai 5 stelle. Il forno c’è, ma sicuramente per il momento il leader Di Maio ne sta lontano. Anche perché è sceso in campo lo stesso Beppe Grillo per spingere sul Conte bis e ricordare ai più prudenti dei suoi che la carta da spingere ora è l’alleanza con i democratici. Il Carroccio però si muove. Tanto che, secondo alcune ricostruzioni dei quotidiani, si sarebbe spinto fino a proporre a Luigi Di Maio la poltrona di premier. Un’offerta a cui però i 5 stelle credono poco. Intanto il ministro per l’Agricoltura leghista Marco Centinaio, intervistato da la Stampa ha rilanciato sulla possibilità, addirittura, di riscrivere il contratto: “Penso ci siano ancora margini”. E ancora: “Un nuovo contratto? Perché no”.

CRONACA ORA PER ORA

16 – Cartabia si sfila dal totopremier: “Intendo portare a compimento l’incarico alla Corte costituzionale”
“L’incarico alla Corte costituzionale, che mi è stato affidato otto anni fa e che si concluderà nel settembre 2020, richiede grande impegno e responsabilità e intendo portarlo a compimento per il valore che la Costituzione gli attribuisce per la vita del Paese e soprattutto per quella di ogni singola persona”. Lo ha dichiarato all’agenzia Ansa Marta Cartabia, vice presidente della Corte Costituzionale, tra i nomi emersi nei giorni scorsi come probabile incaricata premier.

15.30 – Rotondi (Fi): “Con Fi all’8 per cento ci salviamo in 30 (forse 60) alle prossime elezioni. Mai al voto!”
“Cari colleghi, da vecchio scarpone democristiano nonché (forse) decano del nostro gruppo, ho il dovere di fornirvi una lettura democristiana della crisi di governo. Con l’otto per cento di Fi, nel prossimo Parlamento ci saranno da 30 (ipotesi pessimistica) a 60 (ipotesi entusiastica) parlamentari azzurri”. A lanciare l’allarme rosso è Gianfranco Rotondi. Sulla chat azzurra del gruppo della Camera il leader Dc e vicepresidente del gruppo forzista alla Camera, stanotte ha invitato tutti a iscriversi al ‘partito del non voto’ per scongiurare il peggio in casa Fi, ovvero l’estinzione del partito.

15 – Il senatore Cerno (Pd): “Non sarebbe Conte bis ma nuova stagione politica”
“Chi parla di Conte bis sbaglia. Come fu per De Gasperi sarebbe un Conte due. La certificazione di una maggioranza alternativa sta nelle parole di censura alla Lega pronunciate in Parlamento e nella costruzione di un governo con il Pd, che abbia fiato politico. Per il resto i veti e le velleità personali non trovano reale spazio in questa palingenesi della sinistra che tenta di dare un futuro al Paese ancorato nel passato”. Lo dice in una nota Tommaso Cerno, senatore del Partito democratico.

14 – Brescia: “I vari Bugani, Paragone, potrebbero fare silenzio e rispettare il lavoro di Di Maio”
“I vari Bugani, Paragone potrebbero fare silenzio e rispettare il lavoro che sta facendo Di Maio in questa fase così delicata. Il mandato dell’assemblea è chiaro, rassegnatevi”. Lo scrive su Twitter Giuseppe Brescia, deputato M5S e presidente della commissione Affari costituzionali.

13.50 – Orlando (Pd): “Confronto serio, ordinato e senza furbizie è l’unica via”
“L’altro ieri c’erano i 10 punti tassativi. Ieri alle 14 il taglio dei parlamentari. Alle 21 Conte o morte (questione non posta alle 14). Così è molto complicato…..Un confronto serio, ordinato e senza furbizie è l’unica via per dare un governo al Paese”. Lo scrive in un tweet il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

13.35 – Tusk: “Uno dei migliori esempi di lealtà in Europa”
Riconoscimento di Donald Tusk a Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio europeo ha definito il premier dimissionario “uno dei migliori esempi di lealtà in Europa”. “E’ sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee ma su di lui posso dire soltanto cose positive”, ha detto Tusk, in una conferenza stampa a Biarritz prima dell’inizio del vertice del G7.

13.30 – Delrio (Pd): “Sulle priorità del Paese e delle famiglie serve vera discontinuità”
“Sulle priorità del Paese e delle famiglie serve vera discontinuità”. Lo dichiara il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio. “Cambiare agenda -continua- significa smettere la guerra alla cooperazione sociale, alle ong, ai volontari e alle persone che aiutano chi soffre ed è più debole. Contrastare con la massima determinazione il cambiamento climatico e lo sfruttamento del territorio. Agire per abbattere la disoccupazione e mettere più soldi in tasca ai lavoratori. Aiutare le famiglie a crescere i propri figli con politiche efficienti e serie e con scuole di qualità”.

12.55 – Bugani (M5s): “Pd dica sì a Conte. M5s non deve temere voto”
Il Pd dica sì ai 10 punti del M5s e a Giuseppe Conte come premier. A scriverlo, su Facebook, è il socio di Rousseau Massimo Bugani, capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale a Bologna che, solo poco prima dell’inizio della crisi, aveva annunciato le sue dimissioni dallo staff di Palazzo Chigi: “Noi del voto non dobbiamo avere paura”. “Salvini – dice l’esponente grillino – ci ha follemente cacciati in questa situazione e l’ha fatto come il personaggio della canzone di Vecchioni che ‘si è superato, non si è visto e ha continuato’. Qualcuno ripone le speranze di un nuovo governo nel Pd di oggi e come al solito il Pd è sempre pronto a deluderle tutte. Ancor prima di iniziare il tavolo di ieri, le almeno 10 correnti, in perenne guerra tra di loro, stavano già litigando”.

12.35 – Zingaretti: “Io sono sempre ottimista”
“Credo che questa fase però vada fatta ascoltando e rispettandoci l’uno con l’altro”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti ai microfoni di SkyTg24. “Mi auguro non esista l’ipotesi del doppio forno”.

12.30 – Zingaretti (Pd): “Governo di discontinuità e svolta per una nuova stagione di crescita”
“Noi crediamo che sia importante aprire con tutte le nostre forze una nuova fase politica, è necessario dare vita ad un governo di svolta, per il lavoro, per la crescita, che affronti la situazione politica con un nuovo modello per aprire una nuova stagione. Per questo abbiamo chiesto un governo in discontinuità con quello che ci ha visto tra gli oppositori. Per quanto riguarda i punti programmatici presentati, siamo disponibili e aperti ad ogni tipo di confronto. La sede nazionale del Pd è aperta e continueremo a lavorare per cercare di aprire una nuova stagione politica”. Lo scrive su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

12 – Sassoli (Pd): “E’ interesse dell’Italia presentare presto un nome per il commissario Ue”
“E’ un interesse dell’Italia presentare presto personalità per un ruolo così importante. Non ci sono pressioni” da parte di Bruxelles “c’è un percorso che naturalmente dovrà avviarsi nel mese di settembre e speriamo che il governo italiano sia pronto a indicare un proprio rappresentante”. Lo afferma David Sassoli (Pd), presidente del Parlamento europeo a proposito della scelta del commissario europeo da parte dell’Italia. “Un’Europa che non ha un’Italia all’altezza di questa fase di avvio della legislatura europea perde qualcosa. Non è una pressione, è una necessità”, conclude Sassoli rispondendo ai giornalisti prima del suo intervento al Meeting di Rimini.

11.36 – Boschi (Pd): “Solo Zingaretti può cambiare idea su Conte”
“Nel momento in cui il segretario, che sta seguendo la trattativa con il Movimento 5 stelle, ha espresso una posizione (sul governo Conte bis, ndr), credo che soltanto il segretario, eventualmente, possa cambiare quella posizione”. Lo ha detto Maria Elena Boschi rispondendo ai giornalisti al Ciocco, in Garfagnana, dove oggi si conclude la scuola di politica di Matteo Renzi. La deputata è quindi andata verso la sessione a porte chiuse assieme al vicepresidente della Camera Pd Ettore Rosato e al senatore dem Francesco Bonifazi.

11.16 – Marcucci (Pd): “Senza ultimatum e senza veti riusciremo a dare un governo al Paese”
“Ieri con la delegazione del M5s abbiamo stabilito un percorso per arrivare ad un accordo di governo serio e responsabile. Il confronto va avanti esattamente nelle modalità stabilite. Siamo convinti che, senza ultimatum e senza veti, riusciremo a dare un governo al Paese”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. “Chi vuole un accordo serio per il Paese, in queste ore, deve raddoppiare gli sforzi. Vanno emarginati gli incendiari, chi vuole far prevalere piccoli interessi di parte alla necessità di salvare l’Italia dal disastro di una legge di bilancio lacrime e sangue”.

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