di Marco Travaglio per Il FQ, 21-9-19
L a tentazione di accostare Italia Viva al Psdi di Nicolazzi era fortissima: sia in omaggio a Fortebraccio, sia perché Teresa Bellanova nei panni di Vincenza Bono Parrino con le sue “borzette” era irresistibile.
Poi Matteo Cariglia ha rivelato a Vespa la vera essenza della sua catastrofica creatura: “C’è bisogno di una cosa allegra e divertente”.
Accipicchia, ci siamo detti: è la prima volta, a memoria d’uomo, che un politico (si fa per dire) fonda un partito non per realizzare un programma qualsiasi, ma per farsi quattro risate. Poi ci è apparso, come un ’illuminazione, il Bertinotti di Corrado Guzzanti.
Quello della “sinistra che non deve governare, ma fare scherzi telefonici, rompere i coglioni e divertirsi”.
Quello che rimpiangeva i bei tempi di Prodi, che lavoravano tutto il giorno, mentre lui giocava a biliardo e poi “alle 3 del mattino andavamo sotto casa di Veltroni, ci appendevamo al campanello e poi via a correre e ridere per la strada”.
Perché “la sinistra è gioco, è divertimento, è fantasia. ‘Alabarda spaziale!’: è questo lo slogan di una sinistra moderna”.
Programma semplice: “Suonare ai citofoni citando Lenin e schivando la secchiata d’acqua: ‘Andate a dormire!’, ‘La rivoluzione non dorme mai!’”.
E strategia precisa: “Diventare la forza più irresponsabile del Paese, opponendo al voto utile il voto dilettevole”.
Ora, con la crisi delle ideologie, la Sinistra sta poco bene ed è affollatissima, fra 5Stelle, Pd e LeU. Ed ecco l’ideona: fondare il Centro del gioco e degli scherzi per rompere i coglioni a Conte & C..
Fino a una settimana fa, Renzi controllava i gruppi parlamentari Pd.
Ma si annoiava: vuoi mettere invece una miniditta ad personam? Conta molto meno, perché metà dei renziani non ci entrano. Ma se ne parla molto di più.
Anzi tutti dicono che adesso Renzi è il padrone del governo, come se prima non ci fosse e come se i cosiddetti “renziani” lo fossero per convinzione e non per convenienza (altri 4 anni di poltrona e di pensione).
Basta scorrere i nomi dei 41 italo-vivi: Bonifazi, sempre e ovunque tesoriere; la Boschi, e-ho-detto-tutto;
Migliore, detto Genny ‘a Poltrona; Rosatellum;
De Filippo, per non lasciare solo Bonifazi in rappresentanza degli indagati;
Ferri, perché il gemello Lotti per ora non viene;
una di FI, che giustamente non vede la differenza; e Socialistanencini (si chiama così, una parola sola), che porta in dote il glorioso marchio del Psi (di Craxi, sia chiaro, non certo dei putribondi Turati, Nenni e Pertini).
Più che un partito, pare il bar di Guerre Stellari.
Quindi basta dare del bugiardo a Renzi: stavolta è stato di parola.
Il Centro Dilettevole è appena partito e già fa scompisciare.