“Orsini s’è censurato da solo” di Marco Travaglio per IlFQ 25-03-2022
Alla notizia che la Rai gli aveva stracciato il contratto con CartaBianca, era scontato che qualche fenomeno avrebbe detto che Alessandro Orsini se l’era cercata per fare il martire.
Restava solo da capire quale dei tanti. Il più lesto è stato Aldo Grasso, “critico televisivo” nel senso che critica i programmi concorrenti a quelli del suo editore: “È il grande momento del prof. Orsini, il ‘ribelle della Luiss’, l’opinionista che ha lasciato un gior- nale… per approdare al Fatto Quotidiano (ribattezzato la ‘Pravda Italiana’)… Gli Orsini si atteggiano a intellettuali scomodi, a voci fuori dal coro, perseguitati”, mentre “hanno convertito il martirio in professione”.
Ecco: non sono la Luiss e il Messaggero che lo censurano, non è la Rai che paga cani e porci e blocca – per ordine del Pd – il suo contratto che vale una fettina di culo dell’ultima soubrette: è lui che si censura da solo per farsi bello.
È il refrain dei trombettieri di ogni regime, che fra i censori e i censurati attaccano i censurati (oltre agli incensurati) sventolando “valori della liberaldemocrazia”.
Quando Luttazzi fu linciato e poi cacciato dalla Rai nel 2001, i berluscones dissero che l’aveva fatto apposta.
Poi, con l’editto bulgaro del 2002, toccò a Biagi e Santoro. Giuliano Ferrara definì Biagi “trombone, ipocrita, arrogante, mostro sacro degli affari suoi” che “punta al carisma del martire” e “si caccia da solo per biechi interessi di bottega”.
Francesco Merlo aggiunse che le sue opinioni “sono indifferenti”. Bruno Vespa definì l’editto “contratto vitalizio in Rai per Biagi e Santoro” e “medaglia d’oro di martiri della Resistenza”: un omaggio.
Nel 2004 chiusero Raiot di Sabina Guzzanti e Sebastiano Messina (che oggi sbeffeggia Orsini) insinuò su Rep un “gioco delle parti” per evocare “il fantasma della censura berlusconiana” e “dimostrare al mondo (con un intempestivo pathos rivoluzionario) che… il Berlusconi in carne e ossa fa esattamente quello che loro gli fanno dire nella parodia”.
Per Ferrara, Sabina la censura se l’era cercata “apposta per gridare al regime”. Antonio Polito ricordò che “la Rai non è Hyde Park Corner”, quindi chiudere un programma di successo alla prima puntata “non è né censura né punizione”.
E Marcello Veneziani: “Programma creato apposta per l’operazione martirio”.
Oggi, nulla di nuovo sotto il sole.
“Prima vennero a prendere gli zingari, e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi erano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare” (Martin Niemöller).