Luciano Odorisio, Politica

Travaglio: governo Conte 2, il primo senza indagati

Editoriale di Marco Travaglio per Il FQ, 14-9-19

Se non ci è sfuggito qualcuno, il Conte 2 è il primo governo a memoria d’uomo senza indagati. E non è un record da poco. Ma non c’è solo la questione penale: c’è pure quella morale, oltre a una Costituzione che impone “disciplina e onore” a chi esercita pubbliche funzioni. 

Perciò vorremmo sapere cosa sia saltato in mente al Pd di nominare sottosegretario, per giunta ai Trasporti e Infrastrutture, il senatore Salvatore Margiotta, detto Er Trivella. 

Fu indagato a Potenza nel 2008 per corruzione e turbativa d’asta quand’era alla Camera, che puntualmente negò l’autorizzazione al suo arresto. Poi fu assolto in primo grado e condannato in appello a 1 anno e 6 mesi, infine la Cassazione annullò la condanna senza rinvio. 

L’accusa era di aver fatto valere la sua influenza per aiutare presso la Total l’amico imprenditore Francesco Ferrara a vincere l’appalto da 26 milioni per il Centro Oli Total di Corleto Perticara, in cambio di una tangente promessa o versata di 200 mila euro. 

Ferrara, essendo indagato, temeva che la Regione lo tagliasse (sacrosantamente) fuori. Allora incontrò Margiotta e poco più di mese dopo l’appalto arrivò, grazie all’ad di Total che sostituì le buste con le offerte. 

Quando la Cassazione annullò la condanna, non cancellò i fatti. L’incontro Ferrara-Margiotta il 16.12.2007 ci fu davvero. 

E Ferrara, ignaro delle cimici in casa sua, confidò davvero a un’amica di aver detto a Margiotta: “Salvato’, io voglio il lavoro… Io ti devo portare 200 mila euro il giorno in cui mi assegnano definitivamente e tu lo sai come sono io ”. 

La Corte però stabilì che Margiotta non ricopriva cariche pubbliche connesse all’appalto, dunque non era “configurabile” la corruzione. Però “in via teorica” la condotta rientrava “nel paradigma del traffico di influenze illecite… all’epoca dei fatti, però, non ancora previsto come reato” (lo introdusse nel 2012 la Severino). 

Ergo “ogni questione relativa all’esistenza o meno di una promessa di 200mila euro e dell’accettazione della stessa perde ogni significato”. 

Così Margiotta fu assolto, ma i fatti poco commendevoli rimasero. E fu lo stesso Er Trivella ad ammettere certe prassi, pur negando di aver preso soldi, in un’intervista a Repubblica. 

Domanda di Antonello Caporale: “On. Margiotta, se lei mettesse una buona parola…”. 

Risposta: “Più o meno di questo credo si tratti”. 

D: “Alzi la mano chi non ha offerto una parolina di buona amicizia”. 

R: “Bravo. Al Sud le frequentazioni politiche sono intessute di questi rapporti. Parlo con tutti e di tutto”. 

Resta da capire perché mai uno con questa “cultura” sia finito in un ministero tanto cruciale: nonostante quei fatti, o proprio per quelli?

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