Luciano Odorisio, Politica

“The Day After… Di Maio-Salvini di Pina Fasciani

Ancora una volta Pina colpisce nel segno, critica e autocritica, esercizio difficile soprattutto il secondo.

Lei sa farlo senza bava alla bocca quando parla del governo, ne prende atto e critica il giusto.

Non c’è livore nelle sue parle, nè rancore, nè frustrazione.

Soprattutto oggi non fa parte del club dei terroristi che aspettano ch elo spread vada su per poter finalmente dire “Avevo ragione io, governo di merda!”.

Pina sa prendere atto e si rivolge alla sinistra, questa sconosciuta, e appassionata com’è ne auspica la rinascita non senza aver fatto prima un serio esame di coscienza.

E se ci sono stati festeggiamenti ieri sera in piazza, lei dice giustamente:

”Una reazione che ha una sua ragion d’essere”

Ed ecco il suo articolo:

”Il cambiamento uguale a prima.

Ieri sera si è sforato il 2% nella nota di aggiornamento del DEF. Tria avrebbe ceduto alle pressioni di Salvini e Di Maio, con Conte a fare il notaio. A fronte di una proposta di Tria di attestarsi all’1,6% si sfora fino al 2,4%.

Non si sa come reagiranno i mercati, se Tria si dimetterà, se lo spread si alzerà, se l’Europa ci sanzionera ‘ e se il Bilancio a metà ottobre superera’ ilvaglio dell’Europa .
Comunque sia ieri sera il M5S ha festeggiato sotto palazzo Chigi, con tanto di bandiere. Di Maio ha rubato la scena a Salvini e ha arginato la sua strabordante visibilità che sta facendo pagare un prezzo ai 5Stelle. Sono certa che oggi festeggerà Salvini. Vedremo.

Nella dichiarazione rilasciata ieri sera da Di Maio si afferma che finalmente il cambiamento è qui. Moltissime cose cambieranno. Con tale sforamento l’Italia uscirà dalla povertà, con il reddito di cittadinanza, si congelera’ l’Iva, riprenderanno gli investimenti pubblici, si cambierà la Fornero, si introdurrà una prima fase di flat tax al 15% per centinaia di migliaia di cittadini (partite IVA).

Detta così la manovra a occhio e croce dovrebbe aggirarsi oltre i 20 miliardi. Questa cifra nella proposta dei 5S doveva servire solo per il reddito di cittadinanza per una platea di 9 milioni di persone tra disoccupati, inoccupati, pensionati.
Ma vedremo nelle prossime ore/giorni quanto sarà l’ammontare complessivo e come sarà ripartito. Quanto andrà al reddito di cittadinanza e tutto il bene di Dio promesso.

Mi pare del tutto ripetitivo dire che tutto ciò si farà a debito, ovvero i suddetti provvedimenti comportano una maggiore spesa , con le entrate in diminuzione. A debito quindi.

I debiti naturalmente dovranno essere pagati. Chi li pagherà? La risposta è ovvia mi pare. Li pagherà chi li ha sempre pagati ovvero i lavoratori dipendenti, alla fonte, i pensionati e i piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Insomma ti dò con la mano destra oggi, per riprendermi tutto con la mano sinistra subito dopo.

C’è un “ma” però. Questo ragionamento di responsabilità sull’immediato futuro del debito non fa presa. È impopolare.
Infatti si è raggiunto tra le persone un livello tale di rabbia che il rifiuto di un qualsiasi ragionamento di buon senso viene subito bollato.
Infatti le reazioni sono:
1) finalmente c’è qualcuno che si indebita per dare i soldi ai cittadini. Fanc..ulo il debito!
2) questi finalmente pensano agli italiani non ai burocrati. Fanc..ulo i burocrati.
3) questi si ribellano veramente all’Europa. Fanc…ulo l’Europa !
4) questi ci abbassano veramente le tasse. Fanc…lo lo Stato !
E così via sfanculando.

Una reazione che ha una sua ragion d’essere.

Da dove parte questa ragione d’essere ? Da una politica di austerità che ha colpito milioni e milioni di persone con un impoverimento generalizzato .
Il ceto medio è scomparso , scivolato ormai nella fascia di povertà, i salari e le pensioni italiane sono le più basse d’Europa, i tagli ai servizi essenziali Sanità, Scuola ecc. colpiscono duramente le persone con un abbassamento pauroso delle prestazioni.
Gli unici a essersi arricchiti sono i già ricchi. Quelli che hanno approfittato per speculare, evadere, dislocare, appropriarsi di interi settori, territori, con le buone e con le cattive. Una rapina continua autorizzata, che ha agito senza regola alcuna, travalicando confini e Costituzioni. I famosi mercati, fatti di affaristi, banche d’affari, Monopoli, trust. Tutto l’armamentario del nuovo capitalismo.

Da qui la rabbia e i vaff..lo. Come dargli torto?
Non si può.
Per cui, si dice, mi becco il seppur minimo reddito di cittadinanza, mi becco la minima flat tax, e intanto sfango il lunario per quanto possibile.

Sarebbe il caso che la sinistra si attrezzasse in questo senso e ribaltasse l’idea dello sfangamento, dell’accontentarsi.
Perché sfangare non è vivere, sempre poveri si rimane. Mentre i ricchi e i “mercati” continuano a banchettare indisturbati come sempre, nulla cambia.

Come ?

Ribaltare i tavoli, ovunque, ribellarsi a un destino, facendo pagare a chi non ha mai pagato il prezzo più alto. Regole per il capitale speculativo, patrimoniale strutturale , progressività fiscale rigida.

Dice, ma così gli investitori e i capitali se ne vanno!

Bene diremo Vaff..culo ai capitalisti . Perché è evidente che quello ancora non lo dice nessuno.”

Pina Fasciani

E non c’è solo Pina da sinistra, quella vera, a tentare di ragionate senza inutili terrorismi.

STEFANO FASSINA SALUTA PAOLO SAVONA

“L’obiettivo di deficit al 2,4% del Pil per il triennio 2019-2021 è necessario e coraggioso, quindi pericoloso, come evidenzia la prevedibile e prevista agitazione dei mercati. I grandi interessi interni e esterni colpiti reagiscono”. Così, Stefano Fassina, Liberi e Uguali, in un intervento su Huffington Post. “Si apre un’inedita partita. Finalmente, ritorna il primato della politica sull’economia, condizione necessaria, ahimè non sufficiente dati i rapporti di forza, al primato della sovranità costituzionale. La cosiddetta sinistra da che parte sta? Continua ad affidarsi al “Generale Spread” per miopi illusioni elettorali? Insiste a stare dalla parte degli interessi più forti? Torniamo dalla parte del lavoro e dell’Italia”, chiude il suo post Fassina.

E VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA, no “pizza e fichi”

MANOVRA: BOCCIA, ECCESSIVO NERVOSISMO SUI MERCATI

“Mi sembra un nervosismo eccessivo, sarebbe opportuno che il governo facesse comprendere l’analisi di impatto di questa manovra, cioè gli effetti sull’economia reale”. Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commenta le tensioni sui mercati, con la Borsa di Milano a picco e lo spread oltre i 270 punti.

Interpellato sulle indiscrezioni relative alle dimissioni del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, Boccia risponde: ci mancava solo che Tria si dimettesse e oggi lo spread sarebbe aumentato ancora di più. Il senso di responsabilità del ministro mi sembra elevato. 

C’è una dimensione di senso di responsabilità che dobbiamo avere verso il paese, speriamo che riguardi tutti e non solo una parte”.

E DULCIS IN FUNDO:

 

Facebook Comments

Write a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: