OGGI, Selvaggia Lucarelli per Il Fatto quotidiano:
Un paio di mesi fa le Iene ci regalarono lo scoop- quello sì, imbarazzante- sui rimborsi auto-rimborsati dei deputati 5 stelle. C’era chi annullava il bonifico dopo esserselo fatto, chi correggeva la cifra del bonifico con Photoshop, chi “Boh, è colpa della banca, i soliti poteri forti”. Domenica, strombazzato come se fosse il servizio destinato a far salire Fico sul primo autobus per Rebibbia- è arrivato lo scoop sulla colf in nero.
Due settimane di appostamenti sotto la casa romana del neo presidente della Camera e alla fine l’inviato Monteleone è riuscito ad inchiodare Roberto Fico alle sue responsabilità. Quelle di rispondere alle sue domande, per ora. Secondo la ricostruzione del programma di Italia 1 il presidente della camera trascorre parte della settimana a Napoli a casa della sua compagna Yvonne e lì avrebbe una colf in nero.
Si tratta di tale Imma, una ragazza che vive nell’appartamento vicino a quello di Yvonne. Interrogata sulla questione con le telecamere nascoste, Imma ha dichiarato che fa pulizie, commissioni e babysitting a casa di Yvonne 4 ore e mezzo al giorno dal lunedì a venerdì. Guadagnerebbe 500 euro al mese, con regolare contratto.
Roberto Fico ha spiegato all’inviato che questa Imma è una cara amica della compagna, che si conoscono da anni, che sono stati al suo matrimonio e che non ha alcun contratto di lavoro. Ha aggiunto che lei e la compagna si fanno favori reciprocamente, che la figlia di Yvonne va spesso a casa di Imma, che Yvonne le ha insegnato a guidare, a fotografare (la compagna di Roberto Fico è una fotografa affermata) e che comunque quella non è la sua casa. Che vive la maggior parte del suo tempo a Roma e lì la colf ha un regolare contratto.
Monteleone gli ha poi chiesto se sempre nella casa di Napoli di Yvonne ci fosse stato in passato anche un ucraino- tale Roman- che due volte a settimana andava lì per le pulizie e che avrebbe mandato via perché senza permesso di soggiorno. Fico ha risposto che ha conosciuto questo Roman alla fermata dell’autobus e gli ha fatto della beneficenza perché in difficoltà economica, che se Roman ogni tanto è andato a fargli dei lavoretti a casa è stato solo per sdebitarsi. Fico- sebbene disponibile e sorridente- è parso a tratti in difficoltà. Come se non potesse rispondere a tutto. Di sicuro, l’incongruenza tra questa Imma che dice di avere un contratto e lui che nega potrebbe essere chiarita.
Il problema è da chi. Perché nel servizio de Le iene mancano un paio di passaggi di una certa rilevanza. Roberto Fico vive 4/5 giorni a settimana nella sua casa romana dove, come si è detto, ha una colf con regolare contratto. (inizialmente fu pagata tramite voucher) Possiede anche una sua casa a Napoli in cui ha la residenza, ma da quando ha una relazione con Yvonne, (circa 5 anni) spesso sta a casa di lei. Che poi non è neppure casa di lei, perché è intestata a sua figlia, una minore. I rapporti tra Imma e Yvonne erano precedenti l’arrivo di Fico e sono rapporti molto stretti, tant’è che la stessa Imma nel servizio dice “Vorrei andare via, ma sono affezionata alla bambina, l’ho vista crescere”. Quindi è vero che nei weekend, quando può, Fico va a stare dalla compagna, ma appunto per questo se c’era qualcuno a cui chiedere spiegazioni era proprio Yvonne (o almeno anche a lei). Certo, mediaticamente era meno efficace intervistare la compagna del presidente della camera che lo stesso presidente della camera, ne convengo, ma andava fatto.
Solo che c’è un problema che Le Iene hanno taciuto più per convenienza che per sensibilità: Yvonne è malata. L’anno scorso ha scoperto una grave malattia di quelle che a Le Iene purtroppo conoscono bene e nell’ultimo periodo ha trascorso molto tempo all’ospedale. C’è una bambina che vive una situazione complicata, una donna che sta facendo cure debilitanti e ha bisogno di evitare qualsiasi fonte di stress.
L’inviato lo sapeva bene. Anche Davide Parenti. Erano stati avvisati. Quindi, appostarsi sotto casa sua e farle delle domande in questa fase sarebbe stato scomodo. Per le Iene, soprattutto. Inseguire per strada una donna malata chiedendole “Ma Imma ce l’ha o non ce l’ha questo contratto?”, sarebbe suonato cinico. Un po’ più impopolare. Un po’ meno efficace che chiederlo a Roberto Fico. Vuoi mettere inchiodare alle sue responsabilità di furbetto il presidente della camera anziché la signora Yvonne provata dalla chemio?
E così è andata che si è chiesto conto solo a Fico, il quale a sua volta si è trovato nella difficile posizione di proteggere Yvonne, che forse non è neppure nella condizione fisica e psicologica di affrontare titoli di giornali e Iene sotto casa. Che in questi mesi ha avuto bisogno di Imma più che mai. Un cinismo furbo, mascherato, quello de Le Iene.
Così ora potranno dire “L’abbiamo tenuta fuori per rispetto!”. Come no. Intanto, tacendo la parte più rilevante della storia, l’inviato ammicca allo spettatore da casa ripetendo “Guardate, ha l’auto blu!” (che poi è la normale auto di scorta) come a dire : “Colf in nero e privilegi a spese nostre!”. Quello che alle Iene fa comodo omettere, oltre alla malattia, è che la fidanzata di Fico è una donna indipendente, autonoma, che mantiene la casa in cui vive, che paga le bollette, che ospita lei Fico a casa sua (e Fico non è neppure suo marito) nei fine settimana e neppure sempre. Ed è a lei, a Yvonne, padrona della sua vita, della sua casa, delle sue spese, che andavano chieste spiegazioni.
Su di lei si doveva sollevare il polverone. (mi domando, intanto, che senso abbia, dopo questo servizio, tampinare ora anche la nonna di Yvonne, che ha 92 anni e che a Le Iene forse può svelare la ricetta del casatiello, più che qualcosa sulla colf misteriosa). Lasciatela perdere la nonna, lasciate perdere Fico. Bisogna avere le palle di andare a tampinare una donna col cancro, se si vuole andare avanti con questa storia della colf.
Nel frattempo, attendo che l’inviato de Le Iene mi dica se la colf che gli dà una mano nella sua villetta romana, è in regola o no. Gliel’ho chiesto con gentilezza, ma anziché rispondermi come fa di solito quando ho un dubbio, mi ha scritto un piccato “Io con te non parlo. Puoi rivolgerti all’ufficio stampa Mediaset”. Insomma, ti inseguono, ti tampinano, ti corrono dietro, infilano il microfono tra portiere di automobili e porte di casa, ti registrano di nascosto, ma quando una domanda la fai tu a loro, si mettono in modalità Enrico Cuccia. Certo, è solo un giornalista, mica il compagno di una carica dello stato, direte voi. Già, solo che “trasparenza e onestà” detto con una malcelata punta di moralismo e con una spruzzata di superiorità.
Selvaggia Lucarelli