Lettere al Direttore de Il FQ, 25-05-19
“Noi non siamo stupidi.
Vedemmo già, ormai sei anni fa, da parte del Pd lo stesso gioco sporco che Marco Travaglio descrive nel suo editoriale, dopo che si rifiutò qualsiasi dialogo con il M5S per ragione in parte giuste e in parte sbagliate, e non ci cascheremo di nuovo.
Sappiamo che è parte della dirigenza Dem ad avere la colpa di questo governo, e nessun articolo potrà cambiare i fatti inoppugnabili che abbiamo di fronte ai nostri occhi.
Io so che i motivi per cui è stata impedita la nascita di un governo M5S-Pd si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi.
So che i motivi per cui devo sopportare Salvini ministro degli Interni e quasi-premier si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi.
So che i motivi per cui il sovranismo è ormai dominante nel governo gialloverde si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi.
E con Zingaretti segretario la situazione non è cambiata.
Hanno rifiutato il dialogo prima della nascita di questo governo e rifiutano tuttora di fare da sponda al M5S per cercare di controbilianciare la Lega per un motivo semplice: arroganza.
Non esiste un Gentiloni, un Renzi, uno Zingaretti, un Calenda che non si sentirebbe offeso, se non addirittura ferito, a fare da vice al premier Conte.
Come esiste qualche omiciattolo convinto che il vero nemico sia Di Maio, non Salvini, e lavora per favorire la destra da dentro il Pd.
Non chiedo loro di vergognarsi, perché la vergogna appartiene a chi è abbastanza onesto con se stesso da sapere che c’è qualcosa di cui vergognarsi, ma che almeno non prendano in giro quelli a cui stanno chiedendo i voti per le Europee.
Devo fare a giornalisti come Giannini i miei complimenti.
Se prima ero indeciso tra dare la mia preferenza a un candidato del Pd, preferibilmente di quelli in fondo alla lista, e darla a un candidato M5S, ora lo sono meno.
Più provano a non prendersi la (parziale) responsabilità dello strapotere di Salvini, più mi arrabbio, e più mi vien voglia di votare i Cinquestelle o chiunque altro solo per non farmi ricattare da loro.
Questa gente mi odia (“mi” nel senso di quelli come me, di quelli che la pensano come me), e se non mi odia mi sopporta con fastidio, perché dovrei votarli alle Europee?”
G.C .