Lettere al Direttore a cura di Andrea Scanzi per Il FQ., 20-6-19
MICHELE LENTI
“DA LETTORE DEL “FAT TO”noto una schizofrenia di giudizi espressi sul M5S dopo le elezioni europee 2019. Però finora nessuno ha spiegato il crollo al 17%, perché – se questo era prevedibile – nessuno lo ha messo in conto prima del voto?
E poi perché quei voti sono andati a Salvini o in astensione? Non è forse perché gli elettori si aspettavano un atteggiamento simile al programma di Salvini?
Travaglio ha fatto riferimento alla vera realtà del Paese e non a quella finta della tv, per cui perché il M5S dovrebbe sentirsi responsabile di quel crollo?
Di Maio ora deve pedalare per risalire la china, dice Scanzi, che non spiega però i veri errori del M5S che hanno prodotto quel crollo. Gli elettori del M5S se cambiano voto preferiranno sempre votare Salvini e non il Pd.
Risponde ANDREA SCANZI
GENTILE LENTI, ho cercato di spiegare il crollo 5Stelle praticamente ovunque: su queste pagine, in tivù, nella mia pagina Facebook. Lei, però, mi impone di tornare sull’argomento. E sia.
Il crollo era prevedibilissimo, anche se non in queste proporzioni, solo che ogni volta che lo dicevo partiva la litania talebana dei “sondaggi pilotati”. (Ri)cito qui alcuni dei tanti motivi.
Non aver saputo comunicare quanto fatto al governo (più della Lega). Un’informazione quasi sempre astiosa. La sensazione d’esser proni a Salvini. Un Di Maio prima troppo mansueto e poi troppo barricadero.
L’osceno salvataggio di Salvini sulla Diciotti.
Alcuni esponenti di governo surreali.
Alcune baracconate (tipo Di Maio sul balcone).
Soprattutto: essersi fidati come polli di Salvini, uno che i 5Stelle se li mangia a colazione.
Dopo la scoppola, certo più severa delle colpe effettive, Di Maio barcolla.
Lo capisco: per lui è durissima. Ma più si imbullona alla poltrona e più i 5Stelle evaporano.
Il voto al M5S è un voto “esigente”: infatti i “nuovi astensionisti” sono più che altro persone di sinistra che mai torneranno al Pd (Zingaretti è a oggi attrattivo come una sogliola suicida) e che avevano dato ai 5Stelle l’ultima possibilità per riappassionarsi alla politica.
Quando ho alluso al “pedalare per risalire la china”, ho citato l’amico Peter Gomez.
Per quanto mi riguarda, il 26 maggio il governo è morto e quello attuale non è che un cadaverino. Scriverne è noiosissimo.
È come parlare coi morti, e io non sono un medium.
L’unica salvezza, per i 5Stelle, è staccare la spina e tornare a fare opposizione. Nel frattempo avremo il Salveloni, la terza stazione del calvario dopo Renzusconi e Salvimaio.
Condoglianze e buona catastrofe.”