IL SEGRETARIO della Lega Matteo Salvini continua a dire che lui Franco Paolo Arata – l’imprenditore vicino alla Lega che è il centro dell’inchiesta che coinvolge il sottosegretario Armando Siri – lo ha visto “una volta sola”, non ne sa nulla, non gli interessa.
I suoi alleati non gli credono granché.
Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, per dire, ieri gli ha fatto un mezzo processo:
“Arata era stato proposto da Salvini come possibile presidente di uno dei più importanti enti del panorama energetico italiano, cioè Arera (l’Autorità per l’energia, ndr).
Come mai Salvini propose proprio Arata?
E Salvini come fa a dire di non conoscere bene Arata se lo ha proposto ai vertici di Arera, ha condiviso foto di Arata sui social, lo ha invitato in un convegno della Lega?
Senza dimenticarci poi un altro piccolo dettaglio: Arata ha redatto il programma energetico della Lega”.
Salvini, incalza Di Stefano nelle vesti dell’accusatore, “ha il dovere di chiarire immediatamente e di spazzare via qualsiasi ombra su questa inchiesta. Non può rimanere in silenzio in eterno difendendo ad oltranza la posizione di Siri nonostante ci sia di mezzo una indagine per corruzione dove emergono anche legami con il mondo mafioso”.