A pagina 4 del Corriere della Sera di oggi c’è una foto che salta parecchio all’occhio che mostra Salvini e un venditore ambulante probabilmente di origini africane.
Il video trasmesso in diretta dalla pagina Facebook di Salvini permette di ricostruire piuttosto esattamente come sono andate le cose.
Salvini si trovava a Teramo per la campagna elettorale delle regionali in Abruzzo, che si terranno il mese prossimo.
A un certo punto si era messo in mezzo alla strada a scattare selfie con i suoi sostenitori, decine dei quali erano in fila per una foto.
Poco dopo un selfie con un uomo e un ragazzo (minuto 3.37 del video), arriva il turno dell’ambulante: l’audio non è pulitissimo, ma l’ambulante dice a Salvini «aiutami» e sembra indicare la sua merce, che non viene inquadrata.
Salvini inizialmente chiede un po’ scocciato «cosa devo fare», poi gli dice in maniera perentoria «no, non ho niente da comprare, e se ho qualcosa da comprare [inudibile]».
È a quel punto, secondo il Corriere della Sera, che l’ambulante è stato allontanato dalla scorta di Salvini.
Pochi secondi dopo, si sente dire Salvini:
«E che cazzo. Gli accendini abusivi. Adesso, va bene tutto…».
Commento di un amico, Alberto Scotti, che condivido:
Con la vigliaccata al venditore di accendini penso che Salvini abbia raggiunto forse il punto più basso da quando sta sulla scena politica e battersi era complicatissimo, eh.
Tanti dicono: “razzismo”. No, troppo semplice, in quello scatto emerge plasticamente soprattutto tutto il classismo di Salvini. Lì c’è un padrone, un borghese, un boia, uno schiavista, uno sfruttatore contro uno sfruttato, un sottoproletario, un debole, una vittima. E’ questo il più grande imbroglio del salvinismo: un capitalista feroce che si fa passare per amico del popolo. Il popolo che gli applaude dovrebbe guardarsi allo specchio. Se lo facesse vedrebbe il volto di quel ragazzo africano. Le mazzate sono in arrivo anche per loro e quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.
“Con la vigliaccata al venditore di accendini penso che Salvini abbia raggiunto forse il punto più basso da quando sta sulla scena politica e battersi era complicatissimo, eh.
Tanti dicono: “razzismo”.
No, troppo semplice, in quello scatto emerge plasticamente soprattutto tutto il classismo di Salvini.
Lì c’è un padrone, un borghese, un boia, uno schiavista, uno sfruttatore contro uno sfruttato, un sottoproletario, un debole, una vittima.
E’ questo il più grande imbroglio del salvinismo: un capitalista feroce che si fa passare per amico del popolo.
Il popolo che gli applaude dovrebbe guardarsi allo specchio. Se lo facesse vedrebbe il volto di quel ragazzo africano.
Le mazzate sono in arrivo anche per loro e quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.”