Luciano Odorisio

Reddito di Cittadinanza: storie di chi ne ha beneficiato e chi no

I primi 500 mila beneficiari del reddito di cittadinanza hanno da pochi giorni la PostePay; alcuni hanno raccontato al Fatto dell’effetto che questo ha avuto nella loro vita, di come ora possono permettersi cose alle quali hanno sempre rinunciato, beni di prima necessità, cibo e medicinali. Non mancano però le critiche per gli importi esigui o le difficoltà a pagare certe spese. 

SONO UN 58ENNE disoccupato da più di due anni e vivo con mia moglie e due figli maggiorenni all’Università. Quando ho ricevuto l’accredito sulla carta, ho inviato un bonifico al proprietario dell’abitazione aggiungendo una parte per rientrare a rate di alcune mensilità arretrate. Non credevo più di farcela e temevo lo sfratto. Non oso neanche parlare di tutto il resto a cui abbiamo rinunciato, come la salute, l’acquisto di medicinali e le cure dentistiche. Ora riesco a guardare alle giornate con meno angoscia. MAURIZIO 

SONO UNA MADRE e la mia è una famiglia monogenitoriale e da 12 anni vivo nella precarietà assoluta. Col reddito ho affrontato spese che finora ho faticato a onorare se non grazie a persone di cuore. Farmaci, affitto, bollette, generi alimentari… tutto ciò che rende la vita dignitosa. Spero ora di trovare un lavoro dignitoso. ANTONELLA (TOSCANA) 

SONO RIMASTA senza lavoro nel 2010 dopo che Microsoft ha acquistato l’azienda in cui lavoravo. Da allora non sono riuscita a trovare più un lavoro duraturo; l’ultimo è stato al limite dello sfruttamento. Ora ho ricevuto 500 euro con cui posso pagare le bollette, l’affitto, le spese mediche, gli acquisti in farmacia e parafarmacia. MARA

SONO UNA DONNA sola con una bambina, sono in affitto e senza lavoro. Ora posso migliorare la mia situazione e garantire a mia figlia qualcosa da mangiare in più e un tetto. Ho già pagato una bolletta. ELEMOND77 (SICILIA) 

ANNI DI DIFFICOLTÀ a ritrovare un lavoro tra Caritas e Banco alimentare con un figlio che studia. La vergogna e la difficoltà quando devi prendere un pacco di pasta e non avere quei centesimi. Non potersi sedere a un tavolo di una pizzeria, mentre triboli per le bollette. Poi c’è la faccia dell’assistente sociale che in fondo te ne fa una colpa, perché la mia invalidità non colpisce l’estetica. Prendevo 289 euro di Rei; ora con il Rdc quasi 600 euro. Mi sono messa a piangere. La prima cosa che ho fatto? Mi sono comprata occhiali da vista da 29 euro e ho pagato la visita per rinnovare la patente. Mi sento più forte e magari un giorno potrò avere una piccola auto e la possibilità di un lavoro. G.B. (TOSCANA) 

SONO un 58enne disoccupato da anni per la crisi nel settore della sedia; ho perso l’azienda e vivo in una casa popolare. Mi sono arrangiato, negli ultimi 4 anni accettando lavori pagati dalla Regione. Ti garantiscono 6 mesi per 6000 euro annui. Pensavo che con il reddito le cose in Italia sarebbero cambiate, invece mi sono ritrovato con 40 euro sulla carta. Una presa in giro, mi sento offeso nella mia dignità (…). Sarebbe stato meglio che non avessero accettato proprio la domanda o che l’avessero accompagnata con una spiegazione sul perché di questa cifra. Io aspettavo di curarmi i denti e di pagare lo Stato a rate, avendo accettato l’accordo sulla pace fiscale, così invece non potrò farlo. STEFANO (FRIULI) 

GRAZIE al reddito ho potuto fare varie spese: dagli alimentari alle bollette, passando per oggetti per la casa tipo lenzuola, cuscini e utensili per la cucina. Ma ho anche acquistato abbigliamento dai cinesi per risparmiare il più possibile i soldi. ROSA (SICILIA) 

HO SPESO il reddito di cittadinanza tra bollette arretrate, vestiario e beni di prima necessità. Provo sollievo, non tanto per me quanto per le persone che mi sono state accanto in questi anni difficili senza farmelo pesare e che cercherò di ripagare. Finalmente non dovrò più sottostare a ricatti e umiliazioni: non accetterò mai più lavori in nero o sottopagati. ORAZIO (SICILIA) 

VIVO solo e sono in attesa di una prima occupazione, ho fatto richiesta del Rdc ricevendo 500 euro. Mi sono accorto però di poter pagare le bollette, ma non i bollettini di condominio, acqua e Tari. Ora mi chiedo quale è la funzione morale ed educativa se con il Rdc posso pagare una elegante cena, ma non i tributi statali. GIOVANNI 

HO 55 ANNI, sono un operaio. Da 3 anni sono senza lavoro, da quando la mia azienda è andata in crisi e ha licenziato. Mi sono arrangiato con lavoretti stagionali in Riviera, ma gli stipendi sono sempre più bassi. Grazie al Rdc ho potuto contribuire a far festeggiare la comunione a mia figlia che altrimenti sarebbe stata solo a carico della mia ex moglie. E per una volta non mi sono sentito un fallito. GIORGIO (EMILA ROMAGNA) 

HO 64 ANNI e vivo con mia moglie in una casetta da 50 mq aggiustati con pazienza e qualche spiffero, ma l’estate si vive bene. Sono disoccupato, a seguito di un grave infortunio, dal 2012, e da allora mi sono arrangiato con lavoretti; l’ultimo, a chiamata, da 600 euro al mese per 6 mesi. Da maggio 2018 non lavoro più. Finita la Naspi, campiamo con 5-10 euro a settimana, non chiedetemi come. Adesso ho ricevuto il Rdc e in virtù di quel famoso lavoro a chiamata, ammonta a 125,90 euro. Pensavo di arrivare almeno a 500 e avevamo programmato gli occhiali da vista nuovi per me e per lei, un paio di scarpe, dei pantaloni. Quelli della Caritas certe volte sono impossibili da indossare… Bah, sarà per la prossima volta. ROBERTO (ABRUZZO)

ABITIAMO in cinque in un monolocale in affitto a Napoli. Siamo io (54 anni), mia moglie (52 anni) e tre figli di cui una maggiorenne. Non possediamo nulla e conosciamo la fame. Prima di avere un incidente alla schiena mi chiamavano a volte per scaricare camion e tiravo avanti in mille modi, anche con l’elemosina. Adesso non cammino facilmente, ma sono pronto a qualsiasi lavoro. Con i soldi che mi hanno accreditato sulla PostePay abbiamo fatto la spesa, pagato la luce e acqua. Ma la cosa bella è che possiamo curarci, perché sia io che mia moglie abbiamo delle patologie. Avere la possibilità di comprare qualcosa da mangiare o riuscire a pagare la pigione ci dà una realtà diversa. Cambia tutto, anche se difficilmente chi non ci passa riuscirà a capire cosa si prova. Una vita diversa per la prima volta. LETTERA FIRMATA (CAMPANIA) 

PER LA PRIMA VOLTA , grazie al Rdc, mi sento di essere aiutato e considerato dal mio Stato. Sono riuscito a pagare le bollette e gli altri soldi li ho utilizzati per fare la spesa. RAFFAELLO (TOSCANA)

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