“Non invecchieremo mai” (Edizioni IlViandante, 148 pagine, euro 15) è il titolo del primo libro del regista e sceneggiatore Luciano Odorisio.
Nove frammenti di vita, fantasie, malinconici sguardi su ciò che il tempo ha consumato, ricordi che diventano storie e che Odorisio riesce a fermare sotto i nostri occhi in queste 148 pagine, come il fotogramma di un film.
Luciano Odorisio racconta il cinema degli anni d’oro
L’ambiente del cinema di quegli anni è descritto con mano sapiente, una realtà vissuta in tutta la sua pienezza, piacevolmente accompagnata da canzoni del tempo, di quel tempo senza fine. “Ciak” e si parte con il primo racconto “Strangers in the night”, con la voce di Frank Sinatra che evoca ricordi di una Sperlonga sotto una luna puttana in una notte agosto.
Il lettore viene poco dopo trasportato a Chieti, una provincia vispa e anche un po’ addormentata in anni magici come quelli di Via del Paradiso. Nel racconto “Madonne & Puttane in Via Paradiso”, Odorisio ci descrive magicamente l’incontro memorabile del sesso con un lume rosso all’ingresso e una “romantica” puttana dai capelli rossi che cantava una vecchia canzone “Son prigioniera di te”.
Un libro che oscilla tra nostalgia e ironia
I racconti si susseguono con ritmo veloce e dissacrante e uno stile piacevolmente “sghembo”. Lungo questo viaggio di ricordi, incontriamo brutti ceffi, bandidos, ‘mbriachi e gnoccolone con cosce e sise eccessive.
Personaggi singolari raccontati con allegria e con un velo sottile di nostalgia.
Si cambia, però, registro nell’ultimo racconto “Calda Notte”, dove il flusso gentile e un po’ malinconico della memoria lascia il posto a un gusto sornione e onirico, alla maniera di un nostrano Raymond Chandler, cantore di una Roma notturna, popolata di strani personaggi che non sono quello che sembrano, mentre nevica.
Sorrisi ed emozioni nell’opera di Luciano Odorisio
Verità e illusione, sarcasmo e nostalgia s’incontrano in un brusio antropologico difficile da decifrare e si pongono alla ricerca ultima di un punto di equilibrio, di un elemento più fermo ossia il valore del ricordo. Nulla è davvero passato. E così Odorisio può ripetere, con grande ardore nell’anima: “Non invecchieremo mai”. Si sorride e ci si commuove, in un mood musicale senza fine.
Non si può dimenticare. Se si dimentica si muore.