Stralcio da un articolo di Luca De Carolis – IlFQ, 17-4-19
“(…)
La certezza è che la virata a sinistra sarà sempre più marcata, per segnare le differenze con la Lega e recuperare un po’di base.
“I sondaggi confermano che funziona”dicono dal Movimento, dove compulsano stime e ricerche di mercato come il breviario.
Ma il primo mantra sarà un altro, ribadire ovunque che i provvedimenti del governo fatti finora sono quasi tutti a firma 5Stelle, e che mentre Di Maio e i suoi sono sempre impegnati sul fronte del governo, “Salvini fa solo propaganda, e al ministero passa ogni tanto”.
Non è un caso che vicepremier e ministri del M5S ripetano sempre quel verbo, “lavorare”.
Di Maio lo ha detto anche in assemblea congiunta davanti ai parlamentari, una settimana fa, naturalmente per farlo trapelare: “Non è un mistero che qui lavoriamo più di Salvini”.
E non è affatto casuale che anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, abbia suonato la stessa nota per replicare agli attacchi del ministro dell’Interno: “Noi in Comune pensiamo a lavorare”.
E l’infierire sul presunto lassismo di Salvini punta anche a indebolirlo agli occhi dell’elettorato del Nord, la sua prima riserva di caccia.
Certo, poi ci sarebbero anche i temi. Come il lavoro e l’economia, e come è ovvio nel M5S si augurano che i primi soldi distribuiti con il reddito di cittadinanza diano spinta ai consensi.
E di reddito i 5Stelle parleranno molto sui territori, che verranno battuti innanzitutto dagli europarlamentari uscenti. Furibondi per le 5 capolista calate dall’alto, cioè da Di Maio, ma forti di una rete costruita in questi anni. E un argomento su cui batteranno parecchio sarà l’ambiente, sempre per succhiare voti a sinistra, ma pure per ricucire con la base delusa dai tradimenti su Tap e Ilva.
Un indizio è la nota di ieri, in cui gli europarlamentari Piernicola Pedicini e Dario Tamburrano attaccano “quelli che hanno applaudito Greta Thunberg nel Parlamento europeo, ma che in cinque anni non hanno mosso un dito in difesa dell’ambiente”.
E allo studio c’è anche una proposta di legge, per eliminare i vincoli di bilancio europei per gli investimenti nei progetti per contrastare i cambiamenti climatici.
SULLO SFONDO, il nodo Rai. Perché i 5Stelle che “vedono” le urne stanno alzando la voce, sostenendo di essere penalizzati nei tg.
“Protestano molto di più negli ultimi giorni, telefonano spesso” soffiano da Saxa Rubra.
Ma la partita è molto più larga, ribattono dal M5S.
E in quest’ottica va letto anche lo stop del senatore Primo Di Nicola al doppio incarico del presidente della Rai Foa, ossia come “un segnale”.
Alla Lega e a Salvini, l’avversario.”