Luciano Odorisio, Politica

R. Speranza al PD:“Rompi la diga che hai alzato e dialoga con i 5S”

Stralcio di un’intervista a Roberto Speranza di W. Marra per Il FQ, 2-06-19

“(…) 

Onorevole Speranza, si deve andare a votare? 

Questo governo è ormai al capolinea, non è più in grado di rispondere alle esigenze di questo Paese. E non ha mai un disegno strategico condiviso. Stanno esplodendo le distanze tra Lega e Cinque Stelle.

Sulle date e sugli esiti della crisi, solo il Presidente può decidere. Faccio una valutazione politica: è stato un errore grave da parte del Pd aver consentito questa saldatura. Ora bisogna lavorare per romperla. 

Voi siete pronti?

Se si va al voto, lavoreremo per costruire un’alternativa . Il primo passo sono state le Europee. Rivendico la scelta di non aver ulteriormente frammentato il campo progressista, aderendo alla lista unitaria lanciata di Zingaretti e legata alla famiglie del Pse, che è quella di Pedro Sanchez e Jeremy Corbyn.

Noi rivendichiamo la nostra autonomia di Articolo 1, ma vogliamo continuare a coltivare il processo costituente di un nuovo centrosinistra. Perché quello che c’è ancora non basta.

E la destra non è mai stata così forte. Fratelli d’Italia e Lega fanno il 40%: un dato terrificante, che dipende da ragioni politiche e sociali. Non basta dire “al lupo, al lupo”.

Dipende anche dalla sinistra che ha smesso di fare il suo mestiere, di stare dove doveva stare. Serve una svolta, servono delle politiche economiche e sociali per i più deboli e per i ceti medi che hanno perso la loro sicurezza. 

Il centrosinistra deve dialogare con i Cinque Stelle? 

Partiamo da un dato. Il Movimento ha perso 6 milioni di voti, e quasi nessuno arriva al Pd. Perché avviene questo? È chiaro che se ogni giorno insulti gli elettori e i dirigenti del M5s alzi una diga che poi non permette a chi smette di votarli di credere nella tua proposta politica. Bisogna riaprire il dialogo con coraggio. Non sto parlando di giochetti parlamentari che sarebbero fuori tempo massimo. Ma di recuperare una credibilità rispondendo alle domande sociali che hanno portato milioni di elettori a credere nei Cinque Stelle. 

Può succedere che un asse nasca prima delle elezioni? Magari perché questo governo cade e ne nasce uno tecnico, appoggiato da Pd e Cinque Stelle? 

Questo Parlamento è spostato molto a destra. Io pongo un tema politico: chiedo di abbassare la diga, perché per me la priorità è costruire un’alternativa alla destra a trazione lepenista.

I Cinque Stelle sono troppo compromessi oggi con questo governo. Ma bisogna dialogare e costruire un fronte alternativo. Voglio essere chiaro: non penso a giochi di Palazzo, ma a una svolta che rimette al centro la questione sociale.

Solo questo può permettere al nuovo centrosinistra di parlare a chi il 4 marzo ha votato per i Cinque Stelle e ora è stanco di vederli fare il servo sciocco di Salvini. 

Si può partire da qualche iniziativa concreta? 

Si dovrebbe. Perché non si riprende in Parlamento la carta dei diritti della Cgil? O perché non approvano la mia proposta di legge sulla sicurezza sul lavoro che è una vera emergenza nazionale?.”

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