Stralcio di un’intervista al sindaco Virgina Raggi di LUCA DE CAROLIS E PAOLA ZANCA nella redazione de IlFQ, 18-04-19
Salvini la attacca ogni giorno. Lo fa perché ritiene l’amministrazione di Roma un punto debole per il M5S?
In ogni campagna elettorale la Capitale diventa terreno di scontro. Ma i sindaci sono in prima linea e devono rispondere ai cittadini. Abbiamo dovuto rimettere in moto Roma, perché quando siamo arrivati nel 2016 abbiamo trovato il deserto e un Comune coperto di debiti. Trasformare la mia città in un campo di battaglia elettorale mi sembra povero di prospettive.
Ieri sul Corriere il leader della Lega è stato netto: “I soldi per Roma se li scordano”. Si riferisce all’operazione sul debito del Comune, con cui volete trasferirne una parte direttamente allo Stato. Un favore del governo che pagheranno tutti gli italiani, accusano i leghisti.
Finalmente restituiamo i soldi ai cittadini e non mettiamo le mani nelle loro tasche. Fino a oggi, Campidoglio e Stato versavano complessivamente 500 milioni all’anno alla gestione commissariale del debito, che però nel 2021 avrebbe avuto problemi di liquidità. Così, con la viceministra all’Economia Castelli e l’assessore al Bilancio Lemmetti, abbiamo deciso di intervenire, per far sì che il Mef possa rinegoziare con le banche mutui con interessi tra il 5 e il 6 per cento, un tasso assurdo. Ci guadagneranno tutti, lo Stato e Roma, che potranno ridurre il debito a carico degli italiani e le tasse per i romani. Chi critica questa operazione, o non l’ha capita o non vuole bene agli italiani.
(…)
Lei e il ministro dell’Interno vi siete incrociati due sera fa al brindisi di saluto del prefetto uscente Paola Basilone. Teme che ora Salvini proponga un sostituto a lei ostile, visto anche che il primomotivo di scontro tra voi è la sicurezza?
Io ho lavorato molto bene con il prefetto Basilone, innanzitutto sul fronte delle occupazioni abusive, creando un modello di gestione. Sono fiduciosa sul prossimo prefetto, perché credo nel dialogo e nella collaborazione.
Però proprio Salvini ha appena diffuso una circolare in base a cui i prefetti potranno di fatto sostituire i sindaci, emanando ordinanze anti-degrado. Non teme di venire commissariata?
Io il Daspo urbano l’ho già inserito nel nuovo regolamento di Polizia di Roma Capitale, che era fermo al 1946. Non vorrei che si riveli l’ennesima trovata elettorale. In base alla legge, i prefetti potrebbero già intervenire. La vera soluzione sarebbe aumentare i finanziamenti per la sicurezza delle periferie e il numero di poliziotti. Sto mettendo strutture a disposizione gratuitamente per aprire nuovi commissariati in città: credo che i cittadini preferiscano un poliziotto in più a un foglio di carta.
In tema di occupazioni abusive, perché lo stabile occupato dai neofascisti di CasaPound pare intoccabile?
Ho fatto tutto il possibile per sollecitare lo sgombero dell’immobile occupato illegalmente da CasaPound. Da mesi, grazie anche alle mie sollecitazioni, la questione è divenuta di rilevanza nazionale. Ho scritto a tutti i ministeri competenti e credo che finalmente qualcosa si possa muovere. Ora è tutto in mano al Mef che, attraverso il Demanio, è proprietario dell’immobile.
Salvini ha lanciato l’assalto a Roma, ormai è evidente.
Non gli consentirò di prendersi la città, non torneremo al passato.
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Lo stadio della Roma sembra una vicenda infinita. Quando si arriverà a una decisione definitiva?
Va ricordato che la proposta iniziale sull’impianto non ci piaceva, tanto che l’abbiamo avversata. Ma siamo riusciti a migliorare il progetto riducendo la quantità di cemento e mantenendo le opere pubbliche. D’altronde ho dovuto tenere conto dei pareri dell’Avvocatura del Comune.
Cosa dicono i legali?
Tutti i pareri si concludevano con una certezza: la revoca della proposta comporterà degli oneri per il Comune.
Ovvero non era più possibile sfilarsi a costo zero. E quindi la maggioranza ha lavorato con i proponenti per ridurre l’impatto del progetto. Capisco i mal di pancia nei municipi, ma gli oneri dello stop poi ricadrebbero sul Comune e sui cittadini.
Ma la decisione finale?
Credo che l’atto finale, ossia la convenzione tra i proponenti e il Comune, verrà votata in aula entro l’estate e poi ratificata dalla Regione Lazio. E penso proprio che il voto sarà favorevole, a meno che nel frattempo non emergano irregolarità. Finora dai nostri approfondimenti non ne sono emerse.
Pochi giorni fa, l’ex sindaco Ignazio Marino è stato assolto. I suoi guai giudiziari le avevano spalancato le porte del Comune, anche perché voi del M5S avete cavalcato quella inchiesta. Siete stati poco garantisti, non trova?
A me pare che la mancanza di garantismo l’abbia dimostrata il Pd, che andò a sfiduciarlo da un notaio.
All’epoca, con gli altri consiglieri comunali M5S, vi siete fotografati con le arance…
Quella foto la facemmo nel 2014 ai tempi di Mafia Capitale, dopo la retata. Su Marino portammo avanti una battaglia di legalità. E comunque, quando gli siamo subentrati alla guida del Comune abbiamo trovato un’amministrazione ferma, o che andava per conto proprio.
Non pensa che il Pd vi abbia “usati” per liberarsi di lui?
Forse per i dem non andava bene, e hanno usato gli scontrini come un pretesto. Non è un mistero che lo vedessero come un oppositore interno.
A proposito di scontrini, sul sito del Comune ce ne sono pochissimi a suo nome. Spende così poco?
Io non mangio (ride, ndr). Non ho chiesto la carta di credito per il sindaco. Spendo qualcosa solo per i viaggi istituzionali e per motivi di rappresentanza.
L’impressione è che nell’amministrazione tutti abbiano paura di fare, per timore di dover firmare atti ufficiali. L’immobilismo continua?
La macchina si è mossa, e in città si vedono molti cantieri. Ora i dirigenti firmano, perché hanno capito che noi facciamo solo cose nella legalità. Detto questo, è innegabile che il codice degli appalti andrebbe semplificato.
Ma se si rompono le scale mobili in tre fermate della metropolitana il sindaco non può fare nulla? Ci sono tre fermate chiuse, in centro.
Non posso intervenire direttamente. Le metropolitane sono gestite da Atac, una società autonoma. Certo, mi faccio sentire, ma non possono provvedere in prima persona.
Lei è il sindaco, e l’Atac è una partecipata del Comune.
Due fermate, Repubblica e Barberini, sono state sequestrate dall’autorità giudiziaria a causa della condotta scorretta dell’impresa di manutenzione. Abbiamo annullato il contratto.
Repubblica è stata dissequestrata, e per la fermata Spagna ci sono “solo” p roblemi tecnici. Quando riapriranno?
Stanno lavorando il più velocemente possibile per ripristinare le condizioni di sicurezza. Attendo a giorni una relazione dettagliata. Pochi giorni fa è caduta la giunta M5S in XI Municipio, ed è il terzo mini-sindaco sfiduciato in meno di tre anni. È la dimostrazione che i 5Stelle non sanno governare? L’VIII Municipio è caduto su una vicenda urbanistica, quella relativa agli ex Mercati Generali. I consiglieri volevano fermare il progetto, ma ci sarebbero stati oneri per l’amministrazione.
I consiglieri sono stati poco responsabili?
C’è stata la loro incapacità di capire a che punto eravamo arrivati. Quanto agli altri due Municipi ci sono stati problemi tra i presidenti e le loro maggioranze.
E invece tra lei e il M5S nazionale che rapporti ci sono? La difesa dei vertici davanti agli attacchi di Salvini pare debole. E a ridosso della sentenza dell’anno scorso che l’ha assolta lei è sembrata isolata.
Un sindaco è solo a prescindere, perché deve prendere determinate decisioni. Diciamo che ci sono sensibilità diverse. Quando abbiamo abbattuto le villette del clan dei Casamonica e sgomberato le case abusive degli Spada l’ha rivendicato tutto il M5S. E trovo assurdo che gli altri partiti non si siano uniti.
Parlavamo dei 5Stelle e della freddezza verso di lei.
Quando è ora di sostenermi i colleghi del Movimento lo fanno sempre. Ma andare ogni volta a rincorrere la dichiarazione sul giornale non è utile.
In vista delle elezioni europee il M5S ha virato a sinistra, dopo essersi schiacciato sulla Lega, innanzitutto sull’immigrazione. Condivide l’impostazione?
Ci sono fasi politiche diverse. C’è stato un momento in cui l’immigrazione aveva monopolizzato l’attenzione mediatica, quindi si discuteva solo di quello. L’appiattimento era a livello di comunicazione.
No, anche sul piano politico.
Non è vero, in questi mesi Luigi Di Maio e il M5S hanno portato avanti temi come il reddito di cittadinanza e il superamento del Jobs Act. Non hanno mai smesso di lavorare su quei diritti dei lavorati distrutti da quella pseudo sinistra chiamata Pd.
Si è pentita di aver detto no alle Olimpiadi?
Lo rifarei domani. Il modello di gestione era a debito, e infatti altre città nel frattempo si sono sfilate. Io devo ancora finire di pagare per gli espropri per i Giochi del 1960: Roma non poteva caricarsi di altro debito.
Con quella decisione ha scontentato parecchi. Le hanno presentato il conto?
Alcuni sono rimasti con l’amaro in bocca. Dicevano che con i soldi delle Olimpiadi avrei potuto rifare le strade, ma questa è una logica emergenziale, una logica da città fallita. Io voglio fare di Roma la città della legalità, questa è la mia idea di amministrazione. E sto dicendo sì agli investimenti che arricchiscono la città, non a quelli che andrebbero a impoverirla.
Che ne è della sua richiesta al Mef di far pagare l’Imu sulle case sfitte?
Stanno lavorando. Immagino che avremo la risposta nella prossima legge di Bilancio.
Il M5S sta discutendo della sua riorganizzazione, e in ballo c’è anche la cancellazione del limite dei due mandati. Lei che ne pensa?
Siamo cresciuti tanto come Movimento, quindi una riorganizzazione serve.
Se aboliscono il limite lei si ricandiderà?
Ho tanto lavoro davanti a me. E non penso ad altro.
Tre errori per cui si dovrebbe scusare con i romani.
(Riflette, ndr). Mi dovrei scusare per alcune nomine. Tornando indietro non le rifarei.
Quando ha iniziato a fare il sindaco immaginava che Roma fosse ancora così sporca dopo quasi tre anni?
Pensavo che ci sarebbe stata la collaborazione della Regione Lazio, e che non avrei assistito a giochi politici sulla pelle dei romani.
Il M5S in Regione ha una linea molto morbida verso Nicola Zingaretti.
Perché, ha una linea?
Vi siete posti il problema del perché si è arrivati all’a r resto del presidente del consiglio comunale De Vito?
Nessuno ha la sfera di cristallo. La risposta è nella reazione, che fa la differenza.
Ha avuto contatti con lui o con qualcuno della sua famiglia ultimamente?
No.”