di Wanda Marra per Il FQ, 3-6-19
Cioè lo chiama. Il segretario del Pd qualche giorno fa aveva chiesto al p re mi er un incontro chiarificatore sulla Sea Watch.
E così Conte, arrivato ad Osaka, ha preso il telefono e l’ha chiamato (come scriveva il Foglio ieri). L’altro, ovviamente, ha risposto. Di che hanno parlato i due?
Si sono aggiornati al rientro del premier, per affrontare un tema in particolare: l’immi gra zion e. Non poco, visto che si tratta di una delle bandiere di Matteo Salvini, che di Conte è il vicepremier. La cosa non ha ancora avuto seguito, ma d’altra parte Conte è stato impegnato nel Consiglio europeo di Bruxelles.
Non è detto che vada avanti, ma non è neanche detto che finisca qui. Perché si tratta di un segnale che va interpretato alla luce di un contesto, che fa segnalare un certo smarcamento del premier su alcune questioni, soprattutto la politica estera.
In tutta la partita europa per arrivare alle nomine e per evitare la procedura per indebitamento eccessivo, Conte ha fatto sponda prima di tutto con Sergio Mattarella e ha cercato di mediare tra le esigenze dei suoi partner di governo e le ragioni dell’Europa .
Senza contare che il ministro degli Esteri è Enzo Moavero Milanesi, percepito più come un tecnico, che come un politico.
E peraltro l’unico gradito al Pd nella maggioranza come ipotetico Commissario. Ancora, i Dem su alcuni temi (sempre di politica estera) stanno cercando di non mettersi in opposizione a quella che viene percepita come la parte più “potabile” del governo: sulla moratoria delle armi vendute all’Arabia Saudita e usate contro i civili in Yemen, il Pd di maggioranza ha apprezzato il passo avanti.
E oggi sulla Libia i Dem voteranno il proseguimento delle missioni.
Almeno di 3 su 4: sul rinnovo del supporto alla Guardia Costiera libica dovrebbero uscire dall’Aula: