di Clara Giovanetti
La Chiesa cattolica volle porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità, che è all’origine della festa degli innamorati.
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Fin dal IV secolo a. C. i romani pagani rendevano omaggio,
con un singolare rito annuale, al dio Lupercus, lupo sacro a Marte, poi diventato Faunus, divinità a protezione della fertilità.
I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati.
Si iniziavano così i riti della purificazione: le case venivano pulite, vi si spargeva il sale ed una particolare farina.
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Verso la metà del mese di febbraio iniziavano le celebrazioni dei Lupercali, dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati.
Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie
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che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità
affinché il rito della fertilità fosse concluso.
L’anno successivo sarebbe poi ricominciato con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus.
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Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima, che grazie alla sua forbita oratoria riusciva a convertire anche i pagani più incalliti nei vizi.
E nacque la festa di San Valentino…
E buon San Valentino a tutti da…
Clara Giovanetti