Lo squadrismo mediatico contro la Raggi
di Moni Ovadia
La riflessione personale che propongo sul “caso” della sindaca di Roma, Virginia Raggi, richiede qualche necessaria premessa.
Non sono un elettore dei Cinque Stelle e neppure un sostenitore del loro Movimento.
Per dovere di onestà intellettuale riconosco di averli considerati con attenzione e con curiosità.
Non mi sono mai associato alla furiosa canea scatenata da chi ringhiava contro di loro con la bava alla bocca latrando “dagli al populista!” ma in realtà digrignando i denti per il potere perduto, ovvero per i privilegi sfumati.
Del resto, se i Cinque Stelle sono cresciuti elettoralmente come una valanga che ha travolto gli avversari, una parte della responsabilità se la deve prendere chi ha governato prima, che non solo pare avere governato da schifo, ma per il grave vizio di arroganza, non ha capito il sentire di vaste parti dell’elettorato.
Come dire: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
UN’ULTIMA premessa che mi corre l’obbligo di fare, è che io sono un uomo di sinistra ma non di centrosinistra, di sinistra sinistra e lotto da militante, fuori dai partiti, per una società ben descritta da una celebre sintesi di Karl Marx che un grande amico, il filosofo Stefano Bonaga non cessa di ricordarmi:
“A ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue capacità”.
Detto questo, voglio esprimere il mio profondo disgusto per il vergognoso e perdurante assalto di squadrismo mediatico contro Virginia Raggi.
Nei miei sessant’anni di vita adulta, non ricordo nulla di simile, un tale livello di cattiveria programmatica, di insulti di ogni specie.
Una così orchestrata gragnuola di menzogne, di manipolazione dei fatti, di insulti personali, di violenza sessista e di grevi allusioni.
Sia chiaro, io non sono una mammola, ne ho viste altre di campagne indegne, mai con tanta persistenza e con tanto perdurante accanimento, spessissimo totalmente pretestuoso.
Si parva licet, paragonerei la maniacale persecuzione di questa giovane politica amministratrice, ai furori di certe isteriche campagne antisemite che esemplificherei con un celebre witz yiddish.
Nel 1912, a Parigi, un negoziante rivolgendosi a un cliente ebreo lo apostrofa con una domanda: “Cosa avete fatto voi ebrei al Titanic?!?”.
Interdetto l’ebreo risponde: “Noi??? Noi niente, è stato un iceberg!”.
“Appunto! – ribatte il negoziante – Iceberg, Rosenberg, Weissenberg, Silberberg, tutti ebrei!”.
A dare retta a certa stampa la Sindaca sarebbe responsabile anche delle catastrofi naturali.
Alcune delle accuse mosse alla Raggi sono ridicole, quando non basate su deliri surrealisti.
Sia chiaro, non è mia intenzione fare una difesa politica della Sindaca di Roma, non conosco nei dettagli la situazione della Capitale e non vivo nell’Urbe.
Tuttavia so come altri italiani che la città è stata sgovernata, massacrata e abusata nel corso di più lustri dalle amministrazioni precedenti e per puro buon senso ritengo che Roma, in quanto tale, sia difficilissima da governare se non con cambiamenti radicali che incontrerebbero boicottaggi di vari interessi potenti precostituiti.
Inoltre non posso impedirmi di pensare che una outsider come la Raggi abbia scatenato l’ostilità rabbiosa di coloro che nei luoghi amministrativi e politici non sonoelettivi e che hanno goduto di vari privilegi ai quali non sono disposti a rinunciare.
In conclusione, vorrei esprimere alla persona Virginia Raggi tutta la mia solidarietà umana per l’inverecondo linciaggio che la colpisce pressoché ogni ora e che non può trovare giustificazione sotto alcuna specie.”
Sono totalmente d’accordo con Moni, anch’io di sinistra, sinistra sinistra come lui!
E questa che segue è una vergogna: